“Chiediamo al cementificio di pagare i controlli sull’aria”
La Comunità montana approva all’unanimità un documento di indirizzo che chiede alla Colacem di finanziare il monitoraggio dei dati ambientali. Il comitato ambiente Verbano: “Decisione storica, la prima in Italia”
Cosa c’è nell’aria e nell’acqua che si respirano e si bevono nei dintorni di un grande complesso industriale? È una domanda che rappresenta da tempo il pallino di un gruppo di ambientalisti che sono riusciti a coinvolgere le amministrazioni locali per rispondere a questo quesito che – se tutto va come votato da decine di sindaci – verrà risolto con uno studio a spese dell’azienda su cui da tempo si sono accesi i riflettori, la Colacem di Caravate.
Siamo nel cuore della Valcuvia tra Cittiglio, Caravate e Gemonio: molto verde, il lago a due passi e un cementificio su cui è impossibile non far cadere l’occhio. Dalla primavera del 2011 nei forni di questo complesso industriale vengono bruciati i CDR, combustibili da rifiuti.
I controlli di Asl e Arpa, beninteso, ci sono. Ma i residenti vogliono di più: un monitoraggio più attento e accurato. Nasce il Comitato Ambiente Verbano, che organizza incontri pubblici ed eventi di divulgazione scientifica. Da qui la proposta presentata alla comunità montana Valli del Verbano (che rappresenta diverse decine di comuni del comprensorio) per una richiesta condivisa dalla politica locale: chiedere all’azienda stessa di pagare uno studio “super partes” che vada ad indagare su ciò che i cittadini respirano e bevono.
«Sarebbe il primo caso in Italia – spiega Paolo Paliaga, del comitato ambiente Verbano – e siamo felicissimi che questa proposta sia stata votata all’unanimità dell’ultima assemblea della comunità montana valli del Verbano. Siccome siamo prossimi al rinnovo dell’AIA (autorizzazione integrata ambientale) questo voto vincolerà l’azienda a sponsorizzare lo studio ambientale».
Insieme alla proposta del Comitato, lo stesso atto di indirizzo è stato firmato e presentato dal sindaco di Gemonio Fabio Felli alla riunione di comunità montana che qualche giorno fa si è espressa con voto unanime.
«Sì, è stato un buon risultato – spiega il sindaco di Gemonio- . Non è, beninteso, un atto da “caccia alle streghe”, tutt’altro: i temi ambientali sono stati discussi in questi mesi con grande pacatezza e competenza e con una formidabile apertura da parte dell’azienda che mai si è sottratta al confronto. Ora vedremo quali sviluppi avrà questa proposta che comunque arriverà sul tavolo dell’AIA, che si terrà il prossimo autunno».
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