Autobus urbani, si cambia
Da sabato 1° settembre via al nuovo modello di trasporto pubblico: quattro linee numerate più una quinta "a chiamata", nei rioni Arnate e Sciarè
Gallarate cambia modello nel trasporto pubblico locale: da sabato 1 settembre vanno in pensione le quattro vecchie linee definite con le lettere dell’alfabeto introdotte nei primi anni Novanta (A, B, C, E; la linea D era stata soppressa da tempo) e si passa ad un sistema su quattro linee Amsc numerate (1, 2, 3, 4) più una linea Amsc "a chiamata", sull’esempio dei Radiobus milanesi.
La novità più rilevante è appunto l’introduzione del servizio sperimentale con bus a chiamata a Sciarè e Arnate. Il servizio autobus urbano scomparirà invece su viale Milano e viale Unione Europea: qui il traffico di passeggeri secondo l’amministrazione e l’Amsc è ridottissimo (addirittura un passeggero ogni giorno in media su viale Milano, la linea "dei centri commerciali"). Inoltre le stesse tratte sono servite dai pullman extraurbani (42 corse al giorno su viale Milano): l’idea è di integrare il servizio, come previsto dalle norme in materia, evitando sovrapposizioni.
Guarda il nuovo piano trasporti con la cartina delle nuove linee in servizio
Il nuovo piano del servizio autobus Amsc punta a rendere più regolare e puntuale il servizio (cadenzamento dei passaggi più regolare, linee di lunghezza omogenea), a renderlo più attrattivo e comodo e a ridurre i costi: mediamente il trasporto pubblico urbano costa all’azienda comunale 800-900mila euro l’anno di perdite (al netto degli introiti da biglietti, abbonamenti e multe). Il piano di riorganizzazione, secondo l’amministrazione comunale e Amsc, consentirà di ridurre i costi di circa il del 30% e il disavanzo annuale di circa 250mila euro l’anno. Una riduzione di costi e perdite fatta conservando in pieno l’occupazione degli addetti Amsc: una parte del personale passerà però dalla conduzione degli autobus al servizio di controllo biglietti. Una misura da cui ci si attende un aumento delle entrate da biglietti e abbonamenti: altri soldi recuperati, da sommare al risparmio previsto sui capitoli di spesa. Il tutto senza interventi sulle tariffe, adeguate lo scorso anno sulla base delle indicazioni di Regione Lombardia.
Da notare però che si calcola anche di "perdere" una parte consistente dei passeggeri sulle linee ordinarie (il 25%), mantenendo invece inalterati i flussi dei servizi scolastici: si parla complessivamente di una riduzione dei passeggeri del 16% annuo.
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