I cani aiutano a guarire? Uno studio sulla pet therapy
Il progetto promosso da Fondazione Molina in collaborazione con Varese Alzheimer/Aima, Provincia di Varese e con il contributo di Bayer HealthCare - Divisione Sanità Animale
Quali sono gli effetti della pet therapy (in gergo tecnico AAT Animal Assisted Therapy) sull’evoluzione dei disturbi cognitivi medi o lievi? È questo il tema affrontato nel progetto promosso da Fondazione Molina in collaborazione con Varese Alzheimer/Aima, Provincia di Varese e con il contributo di Bayer HealthCare – Divisione Sanità Animale.
Il progetto ha avuto la finalità di analizzare, in modo controllato, l’efficacia dell’AAT in una popolazione di persone affette da Alzheimer in fase iniziale, ossia con disturbi lievi o moderati. Tredici sono stati gli specialisti (medici, veterinari, psicoterapeuti, operatori di pet therapy) che hanno avuto un ruolo nello sviluppo del protocollo presentato, nel luglio del 2011, anche a Parigi durante i lavori dell’Icad (International Conference on Alzheimer Desease).
La procedura adottata è stata quella di selezionare due gruppi di pazienti con caratteristiche omogenee: un gruppo è stato sottoposto ad ATT, l’altro è stato considerato “gruppo di controllo”. Per otto mesi il primo gruppo ha seguito la pet therapy due volte la settimana con incontri di un’ora ciascuno. Durante le sedute i pazienti sono stati messi a contatto con gli animali, condotti da esperti, al fine di compiere specifici giochi, esercizi e attività per stimolare la memoria, la manualità, la capacità di cura e l’interazione.
Nel gruppo sottoposto alle sedute si è registrato un minor deterioramento delle funzioni inerenti le attività quotidiane. Tutti i parametri di misurazione utilizzati (Barthel Index, Adas Test, Cornel scale) hanno dimostrato un rallentamento dell’evoluzione della malattia e un conseguente miglioramento della qualità di vita e del tono dell’umore.
Per le sedute sono stati utilizzati 4 cani di quattro razze differenti: border collie, labrador retriever, golden retriever e weimarner: la scelta non è stata casuale dal momento che questi animali rappresentano, forse più di altre razze, le caratteristiche ottimali di apprendimento, intelligenza e caratteriali. I cani sono stati tutti preparati a svolgere attività di pet therapy e hanno superato brillantemente test attitudinali e comportamentali secondo protocolli ministeriali ed internazionali.
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