Baroni: “Sui precari non c’è una delibera di giunta”
L'assessore risponde punto su punto alle rivendicazioni del sindacato sulla situazione dei 23 precari del Comune di Varese. Mercoledì mattina l'ncontro con la rsu
«Per il problema dei precari ho dato disponibilità ai sindacati per capire se hanno un’ipotesi comune, visto che le sigle e le posizioni sono tante. Mercoledì mattina abbiamo un nuovo incontro per dicustere di questo tema e valutare proposte concrete». Carlo Baroni (foto), vicesindaco del comune di Varese e assessore al personale, risponde punto su punto alle obiezioni dei sindacati del pubblico impiego. «Per quanto riguarda le graduatorie – spiega Baroni – andremo a verificare. Mi risulta però che solo 2 su 10, per quanto riguarda i lavoratori precari della polizia locale, siano in graduatoria dopo aver fatto il concorso. La legge oltre al concorso chiede alle amministrazioni di tenere in considerazione la mobilità esterna (lavoratori di altri enti in mobilità ndr)».
Per quanto riguarda «la delibera di giunta» che chiede ad assessori e dirigenti di fare una ricerca e verificare i carichi di lavoro nei singoli comparti, Baroni sostiene che «non si tratta di una delibera , bensì di un impegno a considerare il tema del precariato e della riorganizzazione interna attraverso una verifica per ottimizzare l’eventuale sovradimensionamento di alcune aree. La scadenza dei contratti è a dicembre, siamo ad ottobre e c’è abbastanza tempo per farla».
Sugli stipendi del capo di gabinetto della segreteria del sindaco, l’avvocato Carlo Passera (già in pensione), e del dirigente dell’area finanziaria, Marco Sordelli (già in aspettativa dal Comune di Milano), l’assessore argomenta proprio come farebbe un delegato sindacale. E non deve sorprendere, perché Baroni, prima di fare l’amministratore pubblico, è stato insegnante precario per 6 anni e anche sindacalista. «Se si vogliono trovare i motivi del contendere – dice l’assessore – è giusto che i sindacati lo facciano, ma quello che viene speso per Sordelli e Passera (circa metà del fondo dei precari che ammonta a 500 mila euro ndr) rientra nella quota destinata ai dirigenti. E non è che se non spendo quei soldi li posso utilizzare automaticamente per le assunzioni, perché c’è un limite previsto dalla legge in base a un calcolo molto complesso che tiene conto della spesa dell’anno precedente. Comunque, Sordelli non è proprio un dirigente di cui si poteva fare a meno, perché si va ad inserire in un’area strategica che è quella finanziaria e di bilancio, considerato che il suo predecessore, la dottoressa Rita Furigo, è andato al commercio e al marketing».
Per quanto riguarda il rapporto tra numero di dipendenti (900 circa) e cittadini, il comune di Varese non si puo’ considerare virtuoso. «Noi non abbiamo licenziato nessuno – conclude Baroni – ma siamo molto attenti nella politica delle assunzioni. Il precariato va tenuto nella giusta considerazione anche perché in questa fase di crisi economica alcune situazioni diventano drammatiche. Ma è finito il tempo in cui il settore del pubblico impiego era una sorta di ammortizzatore sociale indiretto».
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