Catturata la banda del “francese”
Nel luglio scorso era finito in carcere il capo, conosciuto negli ambienti come "il francese". Il commissariato di Polizia di Gallarate fa scattare il secondo giro di arresti: fermate due persone sospettate di gestire lo spaccio
A distanza di tre mesi giusti giusti dall’arresto del "francese", ora finisce in carcere anche il resto della sua banda: nelle prime ore di giovedì gli agenti del Commissariato di Gallarate diretto dal commissario capo Gianluca Dalfino hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei presunti responsabili di un ampio traffico di droga basato nel Tradatese, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Como Maria Luisa Lo Gatto su richiesta del Sost. Proc. della Repubblica di Como Simone Pizzotti.
Destinatario di una delle ordinanze è Giuseppe Rimoldi, detto “il francese” o “zio Pino”, già detenuto ai Miogni di Varese dallo scorso 4 luglio; durante le fasi dell’arresto, avvenuto nella flagranza di una cessione di cocaina ad un cliente, gli investigatori di Gallarate scoprirono quasi tre chili di droga tra hashish e cocaina e cinque pistole clandestine di vario calibro (nella foto sopra).
Gli sviluppi dell’indagine, coordinata dall’allora Sostituto Procuratore della Repubblica di Varese Tiziano Masini, poi rilevata per competenza dalla Procura comasca, hanno poi consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza anche a carico di altre due persone. Uno è A.S., cinquantatreenne italiano autista di pullman di linea (come lo era "il francese") ma attualmente disoccupato, già noto alle forze dell’ordine per reati in materia di droga e per questo già arrestato nel marzo 2011: questa mattina è stato prelevato presso la sua abitazione di Venegono Superiore e condotto in carcere. L’altro fermato è L.P., un settantaduenne italiano incensurato e ormai in pensione, che è stato messo agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Tradate.
La Polizia ha raccolto elementi di prova per dire che i tre erano da mesi in contatto con una ampia filiera di acquirenti di cocaina e hashish, clienti abituali e fidati con i quali si mantenevano in contatto adottando attente precauzioni in occasione delle cessioni dello stupefacente. Gli appuntamenti venivano infatti sempre concordati telefonicamente, ma con modalità assai generiche, complicando il lavoro degli investigatori del commissariato di Gallarate, costretti a decifrare linguaggi criptici e volutamente fuorvianti. Nel linguaggio dello spaccio la cocaina era chiamata “aperitivo”, mentre l’hashish “motorino” o “macchina”, in questo caso specificando in “kilometri” i grammi da acquistare. Non di rado gli appuntamenti venivano volutamente disertati o dirottati in altro luogo o altro orario solo all’ultimo momento, se per caso fosse
temuto l’intervento delle forze dell’ordine. Le singole cessioni oscillavano dai 5 ai 200 grammi, a dimostrazione del fatto che lo stupefacente era comunque prontamente disponibile ed accuratamente conservato in quantità sufficiente a far fronte all’affezionata clientela, ed avvenivano in vari luoghi, ma prevalentemente nei pressi di bar o altri affollati luoghi di ritrovo, delle province di Como e Varese. In alcuni casi, se necessario, gli indagati si spingevano però anche in Piemonte per star dietro ai traffici con clienti già conosciuti.
Grazie agli introiti dei traffici, evidentemente ben avviati, i tre godevano di un elevato tenore di vita, concedendosi peraltro anche frequenti incontri con prostitute e consumando a loro volta droga, specialmente in occasione di questi incontri. Le indagini si sono sviluppate grazie alle intercettazioni telefoniche dei telefoni in uso ai tre indagati, ma anche attraverso prolungati appostamenti e pedinamenti e con l’ausilio di intercettazioni ambientali. Rimoldi, conosciuto anche come "zio Pino", era un volto noto della mala locale, già arrestato per un traffico di droga internazionale nei primi anni Novanta.

TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giorgio Moroni su Stie replica alle critiche per i trasporti degli studenti: "Pronti a valutare i rimborsi ma ci sono carenze e difficoltà"
DavideCastronno su "Chiediamo ad Anas di abbattere i ruderi all'ingresso di Varese"
ccerfo su Ogni domenica contro l'orrore, a Varese la protesta che non si ferma
Alberto Gelosia su Anche questa domenica si scende in piazza a Varese per la Palestina
Angelomarchione su Gioia varesina in Olanda: la squadra di "Anima" trionfa alla Color Guard 2025
Fabio Rocchi su "Mio figlio di 7 anni allontanato dall'oratorio di Gorla Maggiore perché musulmano"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.