I cittadini sono soddisfatti della città? Le risposte in un questionario
Diffusi i dati del questionario realizzato dal comune su un campione rappresentativo di 330 persone che hanno risposto a 30 domande: divisi sui 30 all'ora, si sentono sicuri in città, ma si può fare meglio
Quattro mesi di domande per 330 cittadini. Un questionario dettagliato sulla situazione saronnese: dalla gestione rifiuti ai 30 km/h, dalla sicurezza nei parchi alle attività culturali. Tutte domande che sono state poste dal Comune a un campione rappresentativo della città, diviso per fasce di età. Il questionario è stato strutturato su una base di una lista di domande, la maggior parte delle quali a risposta chiusa e multipla e a scala di rilevazione del tipo Likert ( molto/abbastanza/poco/per nulla/non so), che ha garantito un facile trattamento dei dati ed una buona leggibilità dei risultati. I cittadini sono stati intervistati con l’unico scopo di andare a creare un campione statisticamente rappresentativo della popolazione complessiva del Comune. (a questo link è possibile scaricarte l’intero questionario coi risultati)
Ne è emerso che i cittadini saronnesi si sentono sicuri di vivere in città (68,78%), ma sentono poco sicuri i parchi pubblici (62,12%). Un altro 61% è poco soddisfatto della pulizia strade, mentre l’80% ritiene utile potenziare la rete di piste ciclabili. Altro dato interessante è sicuramente l’utilità dei 30 km/h estesi su quasi tutto il territorio: il 48,48% si ritiene soddisfatto del provvedimento, mentre il 51,21 non lo è, soprattutto nella fascia giovane sotto i 26 anni.
«Si devono fare i ringraziamenti a chi ha realizzato il questionario Elena biancherini e Luca Paris – commenta il sindaco Luciano Porro -. È il primo anno che si fa, si dovrà proseguire per mantenere il contatto con la realtà. Questo ci consente di sentire più da vicino le percezioni dei cittadini. È chiaro che risente della situazione economica come la richiesta di assistenza nella ricerca del lavoro. Non è compito dell’amministrazione comunale ma i nostri uffici raccolgono le delusioni e le sofferenze dei tanti cittadini che sono in difficoltà. A volte si indirizza per aiutare a trovare una soluzione, ma il comune non è un ufficio di collocamento. Chiedo ai cittadini di farsi carico delle condizioni in cui si trovano altri, i sia per le condizioni di lavoro sia per il problema della casa. Chiedo coerenza e onesta intellettuale. C’è bisogno di dare una mano a chi ha bisogno».
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