Paoletta Van Basten

La Cardullo, fermata dallo stesso infortunio che tormentò il "cigno di Utrecht" deve fermarsi per un anno: la aspettiamo a braccia aperte. Solo lei può strappare la copertina allo scatenato Ebi Ere

(d. f.) I ritmi dei campionati moderni costringono allo slittamento anche il Pagellone. Troppo gustose le partite di Cimberio e Varese (lunedì e martedì) per non inserirle nella nostra rubrica che tuttavia si apre con un’atleta che sul campo non è neppure scesa. E non giocherà per un bel po’. Parliamo di Paoletta Cardullo, costretta a un lunghissimo stop per lo stesso infortunio che fermò un altro fenomeno mondiale come Marco Van Basten. Da allora sono passati tanti anni: per questo siamo sicuri che il libero riuscirà a tornare protagonista. A proposito di protagonisti, che dire dei ragazzi della Cimberio che veleggiano imbattuti in cima al campionato di basket (sfiorando la terza copertina del Pagellone consecutiva)? E dello scatenato Beppe Cozzolino? Certo non sono tutte rose e fiori: la Unendo Yamamay non ha ancora trovato in Kozuch quel cardine che si aspettava. E Fabrizio Castori traballa sempre di più, per colpe sue di altri.

Pagellone numero 96 del 31 ottobre 2012

Paola Cardullo 10 – Lo sguardo sofferente e la voce incrinata dalla commozione sono strazianti in una ragazza abituata a sorridere tanto e bene. C’è da capirla: stare lontano dal campo è la peggior punizione per qualsiasi sportivo, figuriamoci per chi come lei ha già tanti crediti con la malasorte. Certo, ora è umano recriminare sulle diagnosi poco lungimiranti dei medici e sulla rinuncia a Puerari per un evitabile diverbio, ma Villa Cortese deve lasciarsi il passato alle spalle e pensare al presente, che vive nella spiazzante solidità della 17enne Parrocchiale. Nel futuro, ne siamo certi, ci sarà ancora spazio per la campionessa di Omegna. Forza Paola: solo chi cade può risorgere, e in fondo cadere, nel senso più bello, è sempre stata la tua specialità.

Ebi Ere 9 – Alzi la mano chi si aspettava un giocatore del genere quando venne annuciato dalla Cimberio. Leader naturale (per questo e per l’età è stato subito eletto capitano), sta vivendo un avvio di campionato strepitoso in attacco: dopo 5 partite ha 21 punti di media con il clamoroso 17/33 (51%) sia nel tiro da due, sia nelle triple. Se aggiungiamo gli oltre 7 rimbalzi, alcune giocate decisive e pure una solida difesa, capiamo qual è uno dei motivi per cui Varese è tornata in cima alla Serie A. Alla faccia di squadre più ricche e più pronosticate. 

Giuseppe Cozzolino 7 – L’attaccante della Pro Patria è stato decisivo contro il Valle d’Aosta non solo per quello che ha scritto sul tabellino – un gol e due assist, giocasse a hockey sarebbero tre punti – ma anche per il carisma e l’impegno spesi sul terreno dello "Speroni". E pensare che questi erano considerati i talloni d’Achille del bomber napoletano: gli ha fatto bene finire su una geniale copertina del periodico dei Pro Patria Clubs di qualche tempo fa.

Margareta Kozuch 5 – È vero che i fratelli Grimm venivano dalle sue parti, ma non possiamo accettare che la Biancaneve della Unendo Yamamay sia caduta sotto l’effetto della mela avvelenata, anche perché in tal caso non basterebbe il bacio del principe Carlo (ops) a risvegliarla. Facciamo semplicemente finta di non aver visto la Maggi scesa in campo nei primi due turni di campionato, riavvolgiamo il nastro e disponiamoci ad attendere la giocatrice che agli Europei faceva i buchi per terra con la maglia della Germania. Intelligenza, carattere ed esperienza ci sono; mancano soltanto i punti, e di quelli Busto Arsizio non può proprio fare a meno.

Fabrizio Castori 4,5 – Sette gare senza vittorie sono davvero troppe, soprattutto se nelle ultime due hai avuto di fronte un Novara monco (in 10 dalla mezz’ora del primo tempo) e un Vicenza da onesta mediobassa classifica. La stessa in cui si troverà presto il Varese di questo passo; quattro pareggini in sette partite, i gol che stentano ad arrivare (ah, se non ci fosse Ebagua…) e un gioco che ricorda il Mullah Omar: latitante da tempo immemore. Per ora Castori resta al comando, anche perché chi dovrebbe esautorarlo non è esente da colpe in fase di mercato. Ma il mister sembra sempre di più appeso al "filo di ragnatela" di una famosa filastrocca.

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Pubblicato il 31 Ottobre 2012
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