SEL “chiama” Guenzani: “Dica no alla privatizzazione dell’acqua”

La creazione di una s.p.a. per gestire l'acqua secondo i vendoliani è un inizio di privatizzazione, che non tiene contro del referendum del 2011. Per questo chiedono al sindaco una posizione chiara

«Bisogna difendere l’acqua pubblica e fermare il progetto di privatizzazione del ciclo dell’acqua. Guenzani difenda il voto al referendum dello scorso anno». L’appello al sindaco di Gallarate arriva da Sinistra Ecologia e Libertà, che lancia un messaggio molto chiaro, in una vicenda che tiene insieme la dimensione strettamente locale con i grandi temi dei diritti e della democrazia. "Il 5 ottobre – spiega SEL in una nota – ci sarà un nuovo incontro in Provincia di Varese per decidere le sorti della gestione dell’acqua. Nuovamente il Presidente della Provincia Dario Galli ha chiamato al confronto solo i sindaci di Varese, Gallarate, Busto Arsizio e Saronno. Gli altri 137 comuni restano fuori. Ha fretta Dario Galli: vuole decidere la forma di gestione dell’acqua entro la fine dell’anno. Vuole una SpA a totale capitale pubblico. Per iniziare».
La privatizzazione della gestione dell’acqua va contrastata, secondo SEL, perchè in primo luogo va contro un voto democratico, quello espresso nel referendum del giugno 2011, in cui gli italiani votarono in massa per l’acqua pubblica. E poi anche per ragioni di merito: «Non cambierà il sapore dell’acqua, certo. Forse i controlli saranno meno severi, forse ci sarà meno trasparenza. Sicuramente la pagheremo cara e più cara (con bollette già cresciute del 65% dal 2002 a fine 2010): aumento dei costi dei servizi per i cittadini, peggioramento delle condizioni dei lavoratori del settore, azzeramento degli investimenti in nuove reti, impianti e tecnologie, spreco di risorse naturali».

Per questo SEL lancia l’appello al sindaco di Gallarate «perché porti in Provincia la voce di chi ha votato al referendum per l’acqua pubblica, perché fermi il progetto di Galli, perché chieda il coinvolgimento di tutti i comuni della provincia, perché sostenga l’azienda speciale consortile, forma di gestione che consentirà davvero il mantenimento dell’acqua pubblica». Una scelta pienamente legittima, ribadisce SEL, anche sulla base di una sentenza della Corte Costituzionale del luglio scorso dice chiaro che si può fare.
E nel richiamo al sindaco, Sinistra Ecologia e Libertà ricorda anche i numeri della vittoria al referendum a Gallarate, nel mezzo della stagione della "primavera arancione": «Gli oltre 18.000 gallaratesi che hanno messo una croce sul sì al referendum (6.000 di più di quelli che al ballottaggio ci hanno scelto per governare la città) dicono chiaro che si deve fare. Allora ci rivolgiamo al PD gallaratese, che con noi amministra la città e che come noi invitò a votare sì al referendum. Perché dica chiaro che l’acqua deve rimanere pubblica. Non a parole, ma nella scelta concreta della forma di gestione.  Lo facciamo pubblicamente, e non tra le mura chiuse delle segreterie politiche o delle riunioni di maggioranza, perché pensiamo che sia necessario aprire un ampio dibattito pubblico, alla luce del sole».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Ottobre 2012
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