Nuova occupazione a Saronno. Tocca a un edificio pubblico

A meno di due settimane dallo sgombero dell’ex Tintoria, il Comitato autorganizzato saronnesi senza casa annuncia l'occupazione dell’ex centro di accoglienza per immigrati di via Monza

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Edificio occupato a Saronno 4 di 5

Non sono passate nemmeno due settimane dallo sgombero e conseguente demolizione dell’ex tintoria abbandonata che gli autori di quel gesto tornano a farsi sentire. Il Comitato autorganizzato saronnesi senza casa ha infatti annunciato su internet di aver effettuato, come dichiarato subito dopo lo sgombero, una nuova occupazione, questa volta di un edificio di proprietà pubblica. Si tratta dell’ex centro di accoglienza per immigrati che si trova in via don Luigi Monza 18, angolo via Monte Santo.



Nel mirino del comitato ci sono quindi le centinaia di case sfitte in città (circa 1.500 citano dal Comitato) ma anche le 400 richieste di alloggi popolari sui tavoli del Comune. Il comitato ha quindi diffuso un comunicato in cui spiega il motivo di tale scelta: «Il 23 ottobre è stata sgomberata Casa Veleni, dopo tre settimane di occupazione vissute intensamente: tanti lavori di sistemazione dello stabile, ottimi rapporti con i vicini e iniziative – si legge nel documento diffuso via internet -. Il giorno dello sgombero hanno demolito gran parte dell’ex Tintoria (con all’interno tutti degli effetti personali dei suoi abitanti) perchè al suo posto, dopo i necessari lavori di bonifica (così dicono), dovranno costruire delle villette. Tale fretta è giustificata solo dalla paura di un nostro possibile rientro, considerando i 10 anni di abbandono che la struttura aveva alle spalle».

«Questo è il modo in cui le immobiliari affrontano l’emergenza abitativa: costruendo altre case che andranno ad aggiungersi alle oltre 1500 sfitte già presenti a Saronno, visto che la spesa per un’abitazione è sempre più gravosa e sempre meno persone possono permettersi di sostenerla – prosegue il comunicato -. Nel frattempo il Comune affoga nelle circa 400 richieste di un alloggio popolare che ovviamente non riesce a soddisfare, impotente di fronte a tali giochi di potere.
La Politica, se da un lato trova in queste situazione un facile terreno di propaganda, dall’altro si dimostra assolutamente lontana da quelli che sono i problemi quotidiani della gente. Lo hanno ampiamente dimostrato i locali politici saronnesi che non hanno fatto altro che blaterare di ripristino della legalità, ignorando il problema case dall’alto delle loro poltrone».

Ed ecco perché occupare uno stabile abbandonato di proprietà pubblica: «Abbiamo deciso di continuare la nostra lotta prendendoci un’altra casa. Questa volta abbiamo scelto uno stabile pubblico per sottolineare come, nonostante l’emergenza abitativa, tanti spazi comunali e popolari, gestiti da Aler, siano ancora vuoti. Questa struttura, quando era in uso, aveva la funzione di Centro di Prima Accoglienza per immigrati. Abbandonato il progetto per rinuncia comunale a causa delle difficoltà ad ospitare sempre più persone, è stato lasciato vuoto per 7 anni. Da allora è stato rifugio di numerosi immigrati senza tetto che ci passavano la notte, puntualmente sgomberati dai Carabinieri. Da oggi la struttura ha nuovi inquilini decisi a tenersela e a farla rivivere».



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Pubblicato il 02 Novembre 2012
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