Poste, ecco gli uffici postali che chiuderanno a fine anno

Raggiunto un accordo tra poste Italiane e sindacati. Le chiusure lombarde passano da 83 a 50. In provincia si perdono 5 sportelli. Aperta la questione dei portalettere che verrà trattata a Roma

poste italianeCreva, Tornavento, Cuasso al Piano, Santa Maria del Monte e Valganna. Frazioni, piccoli centri, paesini che in provincia di Varese perderanno il loro ufficio postale. E’ questo il risultato dell’accordo raggiunto tra parti sociali, nella fattispecie sindacati (CGIL-CISL-CISAL) e Poste Italiane che ha tagliato dalla Lombardia 50 uffici postali minori, decretandone la chiusura.
Nel Varesotto, principalmente colpiti sono gli sportelli di piccole realtà, molte delle quali hanno una alternativa non molto distante dal punto di chiusura, come a Creva, frazione Luinese. o Tornavento, frazione di Lonate Pozzolo dove oltre ad altri sportelli destinati al pubblico c’è anche l’importante e discusso centro di smistamento dei pacchi.
Proseguendo con l’elenco varesino, Valganna perde l’ufficio postale ma nelle vicinanze restano quelli di Ghirla e Bedero Valcuvia. Porte chiuse a Cuasso al Piano: per pensioni e bollette bisognerà andare a Besano o Porto Ceresio. Particolarmente penalizzati rimangono invece gli utenti di Santa Maria del Monte, dove l’ufficio postale risulta chiuso già ora e per il quale è stato individuato il servizio sostitutivo nello sportello di via Amendola di Varese.
A livello regionale Mantova e Brescia risultano le provincie più colpite: nel primo caso sono 18 gli sportelli che a fine anno chiuderanno i battenti; nel secondo nove.
A dire il vero a settembre si vociferava che in tutto, a livello regionale, i tagli sarebbero stati 83. L’accordo raggiunto prevede invece la diminuzione dei tagli del 38%. Salvi, nel Varesotto, gli sportelli di Malpensa 2000, Trevisago (Cocquio Trevisago) e Corgeno; in quest’ultimo caso, però, l’ufficio postale rimarrà aperto a giorni alterni: lunedì, mercoledì, e venerdì.
«L’accordo raggiunto ieri – spiega Antonio Santacroce, segretario provinciale Slp-Cisl Varese – prevede inoltre un possibile potenziamento dei turni lavorativi negli uffici periferici che in virtù di questa riorganizzazione vedranno un aumento di flusso di clientela»
Il risultato della trattativa regionale non ha riguardato la questione dei portalettere. «Di questo si parlerà in un tavolo nazionale – ha concluso Santacroce – . La trattativa è in corso e come è noto si parlava di 10 mila esuberi fino a poco tempo fa. Il dato, se così possiamo dire, confortante, su questa partita, sta nel fato che da parte dell’azienda è da segnalare l’intenzione di diminuire il numero dei tagli. Tuttavia il contenuto di questa trattativa viene gestito a livello nazionale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Novembre 2012
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