Sull’oculistica s’accende lo scontro tra Somma e Gallarate

Ricordate la proposta del governo Monti di chiudere i "piccoli" ospedali e centralizzare le attività? Nel mirino per poco non finì anche l’ospedale Bellini di Somma, lo stesso ospedale che ora si appresta a ricevere (a braccia aperte) il reparto di oculistica, trasferito da Gallarate e destinato ad avere nuove dotazioni (a Gallarate rimane il servizio di consulenza per altri reparti). Così la politica locale ora si divide proprio sul trasferimento, più per località (per campanili, se preferite) che non per partito: perchè la mozione in difesa del San’Antonio Abate approvata dal consiglio comunale a Gallarate  – presentata dal Pd, sottoscritta anche dal PdL – ha fatto infuriare molti consiglieri sommesi, di destra e di sinistra. «Facciamo una mozione a favore» ha proposto Mauro Tapellini del Pd (sommese), ribaltando l’approccio gallaratese e trovando poi sponda anche nei colleghi della Lega Nord e del PdL e nel sindaco Guido Colombo, tutti grandi sostenitori del Bellini.
La decisione – cui è legato un investimento da 500mila euro – era stata presa ai tempi della dirigenza di Cristina Cantù, dirigente di stretta osservanza leghista. Forse anche per questo a Gallarate la mozione pro-Sant’Antonio Abate ha diviso la Lega Nord: Paolo Bonicalzi ha difeso insieme ad Antonio Trecate la scelta di trasferire l’unità di oculistica a Somma, Matteo Ciampoli e Corrado  Canziani hanno prudentemente scelto l’astensione, non convinti di sì forte sostegno alla linea-Somma e stuzzicati dal PD («Toglietevi la felpa "Galarà" e mettevi quella "Varees"», ha provocato Aldo Lamberti).
Tra campanili, bandiere e progetti regionali, il trasferimento a Somma va avanti, il dibattito pure. E pensare che tra Somma e Gallarate c’è solo qualche chilometro, meno della distanza che separa il centro di Milano da uno qualsiasi dei grandi ospedali circostanti.