Cherubino: “Riformeremo la sanità lombarda”

Il professore e direttore della clinica ortopedica del Circolo si presenta con la lista civica di Maroni presidente. "Sono stato chiamato per le mie competenze e ho un programma chiaro in cinque punti"

La lista Maroni presidente ha un vero asso nella manica. Prima ancora della presentazione ufficiale che avverrà sabato, Paolo Cherubino ha annunciato la propria scelta.
“Quando Roberto Maroni è venuto a trovarmi e mi ha chiesto una disponibilità a candidarmi come tecnico esperto di sanità ci ho pensato un po’ e poi ho accettato”. 
Nel corso degli anni il Direttore della Clinica Ortopedica e Traumatologica presso l’Ospedale di Circolo di Varese, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia e Professore ordinario di Ortopedia presso l’Università dell’Insubria di Varese, ha avuto modo di confrontarsi con vari sistemi sanitari di tutto il mondo. “Questo mi ha permesso di acquisire dati importanti circa gli aspetti positivi e negativi degli stessi. Per questo ho criticato alcune scelte politiche dei passati governi regionali che non hanno permesso il miglioramento della sanità della nostra Lombardia. In particolare non ho condiviso l’inserimento di tagli indiscriminati dei letti ospedalieri, la riduzione del personale sanitario, l’aumento delle liste di attesa nelle strutture pubbliche, l’inserimento del ticket, le spese non finalizzate ad un razionale miglioramento delle tecnologie”.
cherubinoCherubino parla solo della sanità e per cambiare questa ha scelto di candidarsi. “Io non ho alle spalle nessuno, né un partito, né un’associazione o club o altro. Metto a disposizione le mie competenze e credo che la Lombardia abbia alcuni problemi e richiede un ridisegno della sanità. Abbiamo molti sprechi. Basti pensare che in provincia abbiamo 13 strutture ospedaliere per 900mila abitanti. Il risparmio si ottiene razionalizzando e non precarizzando il personale  o non riassumendo al posto di chi va in pensione. Non si risparmia incrementando la burocrazia. E soprattutto non si risparmia scegliendo i vertici non sulla base di merito ma per appartenenze politiche”.

Paolo Cherubino non nasconde le critiche alla gestione Formigoni. “C’è stata troppa distanza tra quello che si teorizzava all’inizio di quelle stagioni e ciò che poi è stato fatto. C’è stata una corsa a piazzare ai vertici uomini non sulla base delle competenze, ma delle correnti politiche. Io sono per il servizio pubblico e non è credibile che questo possa essere in concorrenza con i privati”.
I giovani e il lavoro è un altro aspetto su cui Cherubino ha le idee chiare. “In tanti decenni che insegno non ho mai avuto ragazzi preparati come quelli dell’ultimo corso, ma la domanda ora è: dove possono andare? Che futuro possiamo promettergli, cosa possiamo offrire? Occorre rivedere
l’organizzazione interna per poter avere sempre il meglio”.
I cinque punti cardine del suo impegno sono: l’abolizione il ticket, perché la salute è un diritto di tutti; una migliore assistenza grazie a strutture idonee e a tecnologie sempre all’avanguardia; una tutela per i pazienti anziani, garantendo loro una maggiore e attenta assistenza; una valorizzazione della forza propulsiva del volontariato; la creazione di staff di medici competenti e meritevoli.
“Tutto questo – afferma Cherubino – deve prevedere anche un’attenta informazione ed educazione dei cittadini perché possano sempre scegliere la soluzione migliore”.
Su due temi più squisitamente locali la sua posizione è netta. “Sull’ospedale del ponte ho sempre sostenuto che la struttura materna infantile è giusto che esista, ma sono contrario al Ponte del sorriso. Per questo mi hanno etichettato come Erode, ma io sono convinto che he i bambini debbano avere il massimo delle cure e dei comfort, ma costruire una regia disneyana, quando poi non ci sono i contenuti non va bene. Perché dobbiamo replicare tutte le competenze quando le abbiamo a 500 metri di distanza. L’ambizione di fare a Varese il Meyer o il Gaslini o il Bambin Gesù è eccessivo. Fare una regia per aver l’ospedale sotto casa è assurdo”.
L’altro tema è quello delle tante strutture sul territorio. “Non ha alcun senso replicare le stesse offerte in ospedali tanto vicini tra loro. Ad esempio Cuasso è completamente sottoutilizzato e ha costi incredibili, per questo va riconvertito. Luino e Cittiglio sono assurdamente ripetitive e rientrano nella mia idea di riorganizzazione. Lo stesso riguarda Somma e Angera”.
Paolo Cherubino non fa alcuna previsione sul suo risultato elettorale personale. “Non ho la più pallida idea di quanto voti possa prendere perché, a parte le mie competenze professionali, non ho nulla alle mie spalle, ma sono fiducioso e anche molto curioso”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Gennaio 2013
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