Alfieri e Boeri immaginano un nuovo asse tra Varesotto e Milano

Infrastrutture, cultura, sviluppo tra Varese e Milano. Sono state queste le tre parole d’ordine che hanno caratterizzato l’incontro di oggi alla sala Impero di Gallarate con l’assessore alla cultura di Milano Stefano Boeri, il candidato Pd alla Regione Alessandro Alfieri, il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani e il vice-sindaco Angelo Senaldi. Il dibattito si è sviluppato intorno al ruolo (mancato) della Provincia di Varese in Expo, secondo Alfieri la colpa «è da imputare al presidente Galli e alla visione della Lega Nord, arroccata e poco incline ad aprirsi – spiega Alfieri – basti dire che il presidente della Provincia non ha mai partecipato al tavolo lombardo per Expo 2015».

Un limite che, secondo Alfieri, ha estromesso l’intero territorio dall’evento pur rimanendo a una manciata di chilometri dal polo espositivo. E’ Stefano Boeri a proporre un nuovo asse tra Varesotto e Milano partendo da quel gioiello dal potenziale ancora non del tutto espresso che è il Maga: «Perchè non creare un asse con Palazzo Reale a Milano?» – ha detto Boeri – «Questo significa fare rete tra le realtà culturali e creare una comunità». 

Alfieri ha anche toccato il nodo di Malpensa: «Anche qui l’asse con Milano deve essere rafforzato – ha spiegato il candidato Pd – l’amministrazione milanese ha delle quote in Sea e non deve cadere nella logica del "fare una scelta" tra Linate e Malpensa. Serve un progetto di sviluppo sostenibile che tolga di mezzo opere faraoniche come la terza pista o i mega alberghi e pensi a tutelare ambiente e lavoro non perdendo di vista lo sviluppo che l’aeroporto deve avere in termini di collegamenti, ad esempio col far east. Per questo basterebbe applicare il Bersani bis». Proprio in merito al lavoro il candidato varesino ha voluto utilizzare parole chiare: «Bisogna ritornare a mettere l’attenzione anche sulla qualità del lavoro che viene svolto a Malpensa – ha detto infine Alfieri – perchè attorno all’aeroporto ruota un’intera economia che deve crescere in maniera ordinata. Non come oggi».