Ferrero contro i “Ladroni in casa nostra”
Il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero al circolo di Belforte per presentare i candidati varesini a Camera e Senato per Rivoluzione Civile
Non ha mezzi termini il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, alla presentazione dei candidati varesini a Camera e Senato, avvenuta al circolo di Belforte alle 15,30 del 14 febbraio: «Noi puntiamo a vincere. Il nostro è l’unico programma elettorale in grado di fare uscire l’Italia dalla crisi. il lavoro manca, e dove c’è gli stipendi sono troppo bassi: la nostra ricetta è prendere ai ricchi con una bella patrimoniale e ridistribuire a chi fatica a a tirare a fine mese».
Per Ferrero uscire dalla crisi è una questione morale, e quando gli viene chiesto se con un programma del genere c’è spazio per diminuire le tasse, risponde: «Noi vogliamo meno tasse per poveri e i pensionati, sono loro che hanno i problemi maggiori. Ma vogliamo molte altre cose, perché è con un piano integrato che si esce dalla crisi, e non tappando i buchi economici delle banche».
Il segretario di RC, già ministro della solidarietà sociale nel secondo governo Prodi, che fa parte di Rivoluzione Civile con Ingroia, ribadisce inoltre che «La politica deve servire a risolvere i problemi degli italiani: Pd Pdl e Centro li hanno invece solo aggravati. Per farlo bisogna avere il coraggio di colpire i potentati, e per poterlo fare bisogna essere liberi da condizionamenti. Noi siamo persone libere da interessi, per questo lo possiamo fare». E lascia per ultima – ma non ultima – una questione tutta varesina, anche se di portata nazionale, quella di Finmeccanica: «Noi siamo notoriamente per il potenziamento dell’industria pubblica. E quello che è scoppiato nella più grande azienda pubblica mi è sembrato un problema tutto leghista: un classico caso di “ladroni in casa nostra”, relativo a un dirigente indicato da Maroni e nominato da Tremonti».
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