Quando i varesini entrano nel film di Virzì
Oltre a Valeria Bruni Tedeschi, c’era tutta una città a “girare” insieme al celebre regista livornese. Non solo le 5 “figurazioni speciali” ma anche tutti i passanti pazienti in piazza Beccaria
Il cinema è anche questo: decine di ripetizioni di una piccola scena, corse pazze in macchina che finiscono dieci metri dopo, passanti finti che ripassano, o conversano tra loro, o vanno in bicicletta mille volte nello stesso modo, alla ricerca della maniera migliore. Passanti veri che si fermano, e non si muovono da qui a li per tutto il tempo della scena sennò ci finirebbero per entrare, rovinando quel lungo lavoro di collage che è la realizzazione di un film.
Ci vogliono settimane per mettere insieme un’ora e mezza di magia, di riflessioni, di emozioni: e un pezzo di questo i varesini se lo sono potuto godere – e forse in qualche caso subire – in questi giorni di riprese di "Il capitale umano".
Il nuovo film del regista livornese Paolo Virzì (quello di "Ovosodo" e di "La prima cosa bella"), che ha visto il primo ciak a varese lunedì scorso, vede protagonista, oltre a Fabrizio Bentivoglio e Valeria Golino, anche Valeria Bruni Tedeschi, che sta girando venerdì 22 febbraio le scene varesine: l’attrice, che ha al suo attivo due david di Donatello e un Cesar, è la sorella di Carla Bruni e musa ispiratrice dei migliori registi d’autore italiani e francesi.
In una delle scene varesine del film tratto dal thriller americano di Amidon Stephen Il capitale Umano, La Bruni Tedeschi fa la parte di una donna cacciata, in una scena che si svolge in via Vetera ed è stata girata, con una serie di ciak, proprio venerdì pomeriggio: con lei in macchina e la donna che la caccia in un negozio di antiquariato.
Una scena memorabile anche per i varesini che hanno transitato dalla zona per tutto il pomeriggio: visto che per essere girata, piazza Beccaria è stata piacevolmente stravolta per consentire le riprese, con tanto di assistente di scena-vigile che indicava quando si poteva attraversare la piazza e quando no, e indicazioni "di scena" per i curiosi che volevano rimanere a godersi un pezzettino di "making of" del film. Mentre al lavoro, tra l’altro, c’erano le "figurazioni speciali" della scena, tutte varesine, tra cui: Emiliano Crespi e Rosalinda Uzzo, Antonella Splendore e Elisa Renaldin. Tutti al freddo, per tutto il giorno (le prime scene del venerdì si erano svolte alla mattina davanti allo stadio) ma con l’impressione di creare un pezzo dell’ultima storia che sta facendo diventare reale uno dei registi più amati del cinema italiano.
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