Cambia il presidente, quale futuro per Comunità Giovanile?
Matteo Sabba è il nuovo presidente dell'associazione di vicolo Carpi. E anche se ancora a capo di Giovane Italia e membro di Ardito Borgo, Sabba assicura che questo non avrà influenze sul lavoro della comunità
«Non ci saranno grandi stravolgimenti in futuro» assicura subito il neo presidente di Comunità Giovanile, Matteo Sabba. Da sabato, infatti, è lui il nuovo reggente della comunità di vicolo Carpi subentrando a Serena Maggioni. È stato eletto durante l’ultima assemblea della comunità e la sua nomina arriva dopo una consultazione elettorale che lo ha visto come unico candidato. In questi primi giorni di mandato Sabba sta «prendendo coscienza delle realtà di una struttura così ampia e complessa» confermando comunque tutti i grandi eventi già in programma. Ma per il futuro della organizzazione che si rifà a Giovanni Blini, Matteo Sabba intende «entrare nel vivo della attualità che in futuro proporrà grandi sfide, prime tra tutte Expo».
Sabba è infatti da sempre molto attivo nel panorama dell’associazionismo e della politica giovanile essendo ancora oggi il responsabile del gruppo della Giovane Italia di Busto, la sezione giovanile del Popolo della Libertà, e socio di Ardito Borgo, associazione culturale marcatamente di destra. Ma questo attivismo politico in un particolare schieramento politico non genera nessun imbarazzo nel neo presidente di Comunità Giovanile, che da anni cercava di smarcarsi dall’etichetta politica di destra. Per quanto riguarda la Giovane Italia, infatti, nei prossimi giorni Sabba assicura che «ci sarà il passaggio di consegne tra me e Luca Folegani» che prenderà il posto ancora formalmente ricoperto da lui. Su Ardito Borgo, associazione culturale che si rifà a ideali di estrema destra e che conta tra le sue fila diversi personaggi di stampo neo fascisti, Sabba afferma che la sua iscrizione «è stata dettata dal fatto che, essendo quello un circolo privato, per accedervi è necessaria la tessera. Un po’ come per chi frequenta Comunità Giovanile».
Per questi motivi i timori di chi vede nella sua nomina un ritorno della organizzazione ad ambienti di destra sarebbero del tutto infondati. «Per me il problema non esiste», chiosa Sabba e Comunità Giovanile «continuerà il suo lavoro nella aggregazione sana di giovani».
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