Vitucci: “Grande il contributo della panchina”

Il coach di Varese elogia i rincalzi «Abbiamo giocato un’ottima partita e ciò che mi è piaciuto di più è stato il contributo di energia e sostanza arrivato dalla panchina». Marco Calvani, coach di Roma, confonde per due volte Varese con Cantù: «Scusate, mi sento come un pugile suonato»

I numeri da capogiro del tabellino di Cimberio Varese – Acea Roma (81-58, con 108 di valutazione) danno ragione al lavoro di Frank Vitucci: Roma non solo era un avversario difficile, ma c’era bisogno di una vittoria così larga per mettere una certa distanza tra la capolista e il resto delle inseguitrici. «Abbiamo giocato un’ottima partita – ha commentato a caldo Vitucci-  molto consistente ben distribuita e con un grande apporto dalla panchina. Nel primo tempo abbiamo messo in campo un’ottima difesa, mentre in attacco non eravamo così sciolti come nel secondo tempo. I numeri dicono già tanto, ma ciò che mi è piaciuto di più è stato il contributo di energia e sostanza arrivato dalla panchina. Questo è un aspetto importante nel lungo periodo perché ho bisogno che loro alzino l’autostima in partita e i minuti, che per loro possono diventare molto di più, sono molto importanti».
«È stata una vittoria di squadra e di valore contro una formazione che sta facendo un ottimo campionato, insomma una prestazione sopra la media. C’erano due aspetti: Roma era al terzo posto e se avessimo perso avremmo rimesso in gioco molto, con questa vittoria stacchiamo molto loro e poi c’è lo spread, cioè la differenza di punti complessiva che è importante rispetto a Sassari. Ci sono ancora 5 partite da giocare e non sono poche. E poi c’è una grande empatia con il pubblico che oggi era quello delle grandi occasioni. Noi diamo la prima spinta e poi loro ci ricaricano bene. Questo è un aspetto importante».
Alla domanda se quella con Varese è la migliore stagione della sua carriera, Vitucci sorride e risponde con una battuta: «Sono in testa dall’inizio del campionato, se non fosse la mia annata migliore, sarei da Nba»
Marco Calvani, coach dell’Acea Roma, si sente come «un pugile suonato». Confonde Varese con Cantù per ben due volte e altrettante volte chiede scusa. La sua analisi è onesta e trasparente, non cerca alibi e chiede scusa ai tifosi di Roma. «Varese ha dimostrato di giocare a Pallacanestro, Roma ha mostrato le individualità. Varese è una squadra che dimostra dall’inizio della stagione quanto di buono sta facendo, il percorso che ha fatto fino a oggi non è casuale, sta raccogliendo quello che ha costruito, perché la programmazione e la progettualità non sono mai casuali. Noi non abbiamo giustificazioni, nemmeno l’arbitraggio, ci sono stati fischi da una parte e dall’altra e non voglio discutere di queste cose. Direi che questo è un passo falso che non cancella nulla di quanto abbiamo fatto fino a questo momento. Mi dispiace per i tifosi che hanno dovuto vedere questa sconfitta, di cui mi assumo tutta la responsabilità». 

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Pubblicato il 01 Aprile 2013
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