Arrestato un 60enne con mezzo chilo di cocaina e 100mila euro in casa
Tutto è partito da un'infermiera perquisita presso l’ospedale Sacco di Milano alla quale sono stati trovati 60 grammi di cocaina già divisa in 40 dosi pronte all’uso
Tutto è partito da un’infermiera perquisita presso l’ospedale Sacco di Milano alla quale sono stati trovati 60 grammi di cocaina già divisa in 40 dosi pronte all’uso. Da lì la polizia ha risalito il percorso della droga e nelle prime ore di oggi, martedì 14 maggio, gli uomini della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Varese hanno eseguito a Bollate un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un cittadino italiano, S.M. di 60 anni, pluripregiudicato, per detenzione ai fini di spaccio di oltre 500 grammi di cocaina.
L’attività è nata a metà marzo di quest’anno quando, la polizia di Quarto Oggiaro della Questura di Milano, a seguito di una notizia confidenziale, ha effettuato una perquisizione personale, presso l’ospedale Sacco di Milano, a carico di un’infermiera professionale di 53 anni trovata in possesso di circa 60 grammi di cocaina già divisa in 40 dosi pronte all’uso.
Durante la conseguente perquisizione domiciliare, in un’abitazione della donna a Origgio, è stata rinvenuta la somma di circa 100.000 euro in contante e ulteriore cocaina per un peso complessivo superiore al mezzo chilo, in parte rinvenuta all’interno di una cassaforte a muro, le cui chiavi erano in esclusivo possesso di una seconda donna di anni 55, giunta presso quell’appartamento durante l’espletamento dell’atto e di conseguenza e tratta in arresto in concorso.
Nell’immediatezza del fatto, l’infermiera ha dichiarato di non essere la proprietaria della droga ma solo la depositaria per conto del marito dell’altra donna, proprio S.M., pluripregiudicato anche in materia di stupefacenti.
Nei giorni seguenti, su disposizione del pubblico ministero Maria Cristina Ria della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, è stata effettuata una serrata attività investigativa, supportata da mezzi tecnologici, al fine di accreditare, ad ogni indagato, le sue precise responsabilità.
Gli elementi raccolti, implementati dalle dichiarazioni rese dagli indagati in sede di interrogatorio, hanno permesso di ottenere l’emissione di un provvedimento restrittivo a carico dell’uomo, che è stato eseguito.
L’uomo, dopo le incombenze di rito, è stato portato alla casa circondariale di San Vittore. Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati ad individuare i canali di provenienza e destinazione dello stupefacente.
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