Il sindaco raduna la protesta contro il fermo del cantiere
Bianchi: "Abbiamo sempre creduto nella possibilità di mediare e trovare soluzione ma ora siamo agli sgoccioli". Sabato 25 maggio alle 10 ci sarà un presidio vicino al tracciato della Ferrovia
Contro il fermo del cantiere il comune di Induno Olona ora chiama la popolazione a protestare: sabato mattina alle ore 10 presso l’ex passaggio a livello di via Porro.
«Una protesta – spiega il sindaco di Induno Olona Maria Angela Bianchi – che nasce dal fatto che noi abbiamo saputo solo attraverso la stampa che il 31 maggio sarà l’ultimo giorno di presenza della ditta sul cantiere. Un’informazione con risvolti enormi per il nostro terrtiorio del quale nessuno si è sentito in dovere di darci informazioni: nessuno ci ha tenuto in considerazione in questo passaggio, non le aziende, non Rfi e non la Regione. A questo punto vogliamo far sentire la protesta degli indunesi con un gesto forte di richiesta di attenzione».
Quando i lavori si erano bloccati la prima volta le cose erano andate diversamente, spiega Bianchi: «L’altra volta abbiamo fatto un tavolo di confronto dove ognuno veniva messo al corrente dei problemi e delle soluzioni in campo, ora ci troviamo a leggere sui giornali che tra una settimana non ci saranno più i lavori. Noi abbiamo sempre creduto nella possibilità di mediare e trovare soluzione ma ora siamo agli sgoccioli. Chiediamo rispetto per il territorio ora massacrato».
Con il sindaco anche l’assessore Eugenio Persenico che si è occupato fin dall’inizio di seguire i lavori del cantiere e cercare di mediare con le esigenze di Induno Olona: «La nostra non è una manifestazione contro qualcosa ma a favore della ripresa dei lavori – spiega Persenico -. Adesso è una situazione massacrante e non possiamo permettere che si protragga per anni. Molte indicazioni di sviluppo di Induno Olona le avevamo basate sulla ferrovia: c’erano in ballo lo stato, le ferrovie e la Regione, di fronte a questa intellighenzia pensavo di essere tranquilli e così abbiamo puntato molto sulla ferrovia, sviluppando rapporti con la Regio Insubria, con Lugano, anche il nostro pgt tiene conto di questa opera per portare avanti Lo sviluppo del territorio. Se si smette adesso la paralisi sarà completa. I cittadini si sentono abbandonati. Vogliamo farli partecipare perché possano avere un momento per dimostrare il loro disappunto. Siamo stati, gentili, tolleranti e collaborativi e l’unica cosa ottenuta è un ponticello… Ci sentiamo mortificati».
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