“Ecco perchè Saronno deve far parte della città metropolitana
L'assessore Giuseppe Nigro spiega perchè il comune si stia battendo per lasciare la provincia di Varese e entrare nell'area metropolitana, nonostante i dubbi normativi sul riordino istituzionale degli enti locali
La legge di stabilità per il 2013 aveva sospeso il percorso che prevedeva l’istituzione delle Città Metropolitane. Ora è l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia) a sollecitare il presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, a riprendere il discorso per arrivare consapevolmente all’appuntamento del gennaio 2014. “Siamo persuasi – sostengono i Sindaci nel documento dell’ANCI – che, fermo restando l’obiettivo posto dal Governo di procedere con l’abolizione delle Province, la Città metropolitana, come da noi intesa e delineata nella normativa già approvata, possa rappresentare una delle novità principali per la modernizzazione del sistema istituzionale, burocratico ed amministrativo.
Un modello di ente leggero, di secondo grado, avente la funzione di supportare il sistema dei Comuni” La Città metropolitana, secondo l’enunciazione sopra riportata, rappresenta pertanto la precondizione per innestare nelle aree strategiche del Paese un processo di drastica semplificazione normativa, amministrativa e tecnologica, in settori quali ad esempio lo sviluppo economico e la pianificazione urbanistica, oltre che rappresentare una ulteriore semplificazione istituzionale e un processo aggregativo fra i Comuni interessati e fare da apripista per inedite modalità’ di organizzazione dei servizi e di gestione delle risorse. L’Amministrazione Comunale di Saronno ha fin dall’estate scorsa tentato di inserirsi in questo percorso, convinta che la Città metropolitana possa dare una spinta per la crescita e il miglioramento del benessere. La Città metropolitana di Milano può e deve diventare lo strumento, come accade negli altri Paesi europei, per fornire risposte alle aree a più intenso sviluppo quale è l’intera Area Metropolitana Milanese, indipendentemente dai confini amministrativi, non più circoscrivibili alla provincia di Milano.
Il sistema sociale e il mondo imprenditoriale più avveduto chiede che si compia l’attuazione di una riforma costituzionale, attesa da decenni. La scala necessaria per affrontare e risolvere i problemi del sistema produttivo e dei cittadini nelle aree a più forte densità demografica, è individuata nella letteratura scientifica degli ultimi anni, nella dimensione amministrativa della Città metropolitana. Tant’è che l’Unione europea ha individuato un’azione specifica per le aree metropolitane. A giovarsi delle cosiddette politiche di coesione previste dall’Unione Europea definite dalla strategia Europa 2020 saranno, infatti, le aree urbane a più alta intensità demografica che in buona sostanza si identificano con le grandi città europee. Anche per questo molte città stanno modificando gli assetti amministrativi riorganizzandosi (secondo modelli propri) in Città Metropolitane.
I fondi europei (2014-2020) destinati ad accrescere il tenore di vita dei cittadini saranno destinati alle aree strategiche. Il 5% delle risorse del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) assegnate a livello nazionale sono destinate ad azioni integrate per lo sviluppo urbano sostenibile delegate alle città per essere gestite per mezzo degli investimenti territoriali. Un budget a disposizione per le Regioni più sviluppate (55,4 miliardi di Euro) di cui circa 1,2 miliardi di Euro per la Lombardia. La proposta di Regolamento riguardante il FESR (art.7) prevede che ciascuno Stato indichi nel contratto una lista di Città in cui devono essere realizzate le azioni integrate per lo sviluppo urbano. Saranno indicate un massimo di 20 città per ogni Stato membro (300 città in tutta l’UE). 
Ecco perché Saronno, se vuole cogliere le opportunità e le sfide del futuro, deve stare dentro questo percorso da subito. Se vogliamo partecipare da protagonisti e perseguire gli obiettivi di Europa 2020, “Europeizzare la città”, come stava scritto nel programma amministrativo del sindaco Porro, mirando alla crescita intelligente (un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione), alla crescita sostenibile (un’economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva), alla crescita inclusiva (un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale), non si deve attendere. Il seminario del 6 giugno promosso dalle Amministrazioni di Saronno, Caronno Pertusella, Limbiate e Busto Arsizio, è servito a rilanciare il discorso sulla Città Metropolitana di Milano prevalentemente fra gli amministratori. Ora bisogna proseguire con i cittadini.
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