Kebab e nuove costruzioni agitano il Consiglio Comunale

Un muro contro muro ha animato diversi passaggi dell'iter di approvazione del PGT dalle norme sulla classificazione energetica fino al Calzaturificio Borri. Ma è stato nuovamente il futuro dei kebab ad aver animato la discussione creando, tra l'altro, inusuali alleanze

Non è bastata la diatriba sul numero legale ad animare la seconda seduta per l’approvazione del Consiglio Comunale. Ad accendere la miccia della serata, infatti, c’è stata la discussione tra Giampaolo Sabilch (Movimento 5 Stelle) e l’assessore Gianpiero Reguzzoni in merito alla classificazione degli edifici. «E’ un errore concedere di costruire in classi diverse dalla A -tuona il rappresentante pentastellato- rinunciando al sogno di una città ecocompatibile e calando le braghe davanti a questioni meramente economiche». Ma l’assessore non ci sta e dopo aver puntualizzato che «durante tutte le discussioni sul tema le nostra braghe erano ben salde addosso» precisa che «il risparmio energetico rimane fondamentale ma dato che ci sono edifici che non potranno mai arrivarci abbiamo dedotto che è possibile costruire al massimo in classe C con delle penalizzazioni volumetriche». Il piano approvato prevede dunque che le volumetrie massime previste per ogni terreno saranno concesse solo alle costruzioni in classe A mentre verranno ridotte del 5 o 10% per chi scegliesse rispettivamente la classe energetica B o C.
La temperatura è poi salita ulteriormente quando si è affrontatala questione del Calzaturificio Borri con Reguzzoni che spiega come «da qui ai prossimi 15 anni sarà molto difficile che l’amministrazione ci metta mano» e proprio per questo «dobbiamo aprire ad un ventaglio di possibilità» per utilizzare «una struttura pubblica per fini pubblici, senza escludere nessuna opportunità». Le opposizioni non gradiscono e votano compatte contro il provvedimento con Marta Tosi che rilancia una delle storiche battaglie di Manifattura Cittadina riproponendo la sua richiesta di informazioni sul tanto sbandierato concorso di idee per il Borri le cui tracce si sono perse molti mesi fa
L’atmosfera in consiglio è però diventata rovente quando in discussione è arrivata una osservazione del collettivo Cippo Cioppi Ciappi riguardante i kebab. Le norme contenute all’interno del PGT, infatti, prevedono che nuovi punti di ristoro con il classico panino arabo non si possano insediare all’interno dei centri storici cittadini e nelle altre zone dovranno avere una distanza minima da punti sensibili come scuole o ospedali e l’osservazione del collettivo ne proponeva lo stralcio. «Si tratta di una materia delicata che potrebbe portare grossi problemi alla città» afferma Diego Cornacchia prima di annunciare la sua astensione. Ben pochi consiglieri sono stati rassicurati dal parere dell’ufficio legale di Palazzo Gilardoni che, forte della nuove leggi regionali, non esprime preoccupazioni per la norma. «L’ufficio avrà pur ragione ma ricordiamoci che la legge nazionale sulle liberalizzazioni supera quella regionale e per di più rischiamo la creazione di veri monopoli da parte di chi è già operativo nelle aree da oggi precluse ad altri operatori», chiosa sempre il presidente del Consiglio. Inutilmente Walter Pico Bellazzi ha provato a ricordare quale strascico legale aveva avuto una norma che precludeva il centro cittadino alle banche con la maggioranza che, irremovibile, ha respinto l’osservazione. A votare con le opposizioni e contro al regolamento è stato anche Checco Lattuada secondo il quale «non è così che si tutelano le tradizioni locali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Giugno 2013
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