Un pene finto per eludere il controllo antidoping. Nei guai atleta di Arcisate

Si è presentato all’antidoping con un pene finto per eludere i controlli. Devis Licciardi, atleta di Arcisate tesserato con l’Aeronautica Militare, è finito nei guai a Molfetta, al termine dei campionati di corsa su strada. Per eludere i test aveva riempito di urina ”pulita” un pene finto, ma è stato scoperto e il 25 settembre dovrà presentarsi negli uffici della Procura Antidoping, a Roma, che ha aperto un fascicolo d’urgenza nei suoi confronti. Il fondista è stato smascherato dopo la gara del campionato italiano individuale assoluto 10 chilometri su strada (Foto Arturo Barbieri – www.podisti.net). Nel 2013 Licciardi, 27 anni, ha fatto registrare una serie di risultati positivi. È accusato di aver violato l’articolo 2.5 delle Norme Sportive Antidoping. Già domenica è stato controllato a Vigna di Valle dall’Aeronautica Militare, al termine di un pomeriggio pazzesco, nel quale Licciardi non ha nemmeno corso la sua gara. L’atleta di Arcisate ha insospettito il medico dell’antidoping perchè al momento di urinare ha preteso di rimanere solo: il dottore è entrato nella cabina e ha scoperto il pene finto, sequestrandolo. La tecnica per sviare i controlli è vecchia (la usavano negli Anni Ottanta e Novanta), vista l’attenzione che medici e addetti attuano nelle sedi preposte; nonostante ciò sono ancora molti i siti internet soprattutto americani che vendono pompette a forma di pene o mutande con innestato un fallo posticcio, da riempire con urina pulita e versare nelle provette da consegnare ai medici dell’antidoping. Licciardi prima dell’exploit del 2013 ha vissuto un periodo complesso, con molti infortuni ed incidenti di percorso soprattutto fisici. Ora rischia due anni di squalifica, a meno che non collabori e sempre che non sia stata riscontrata la positività.