Una proposta di legge contro i maxi stipendi dei top manager

Al consiglio generale della Cisl che si è tenuto al De Filippi è intervenuto l'economista Alberto Berrini che ha analizzato lo scenario economico italiano e internazionale. «Occorre un nuovo New Deal»

Non ci poteva essere occasione migliore che un incontro sul tema della crisi con l’economista Alberto Berrini, intervenuto al consiglio generale della Cisl, per presentare una proposta di legge che metta un tetto alle retribuzioni dei top manager. E molti dei 350 delegati e attivisti,  presenti nella Sala Pigionatti del De Filippi di Varese per ascoltare Berrini, all’uscita hanno firmato la proposta della Fiba Cisl. Insomma, il degno finale di una mattinata che non ha risparmiato niente e nessuno a cominciare proprio dalle banche. «Se i manager vengono pagati a incentivi – ha spiegato Berrini – questi continueranno a fare finanza speculativa e non a finanziare l’economia reale, perché è più remunerativa nel breve periodo. E poiché la finanza è un mondo che non conosce limite, occorre in qualche modo regolamentarla. Non dico di tornare alle banche pubbliche degli anni 70, ma nemmeno di continuare con questo sistema di banche private che sono piene di debito pubblico comprato con i soldi della Bce e quindi soggette agli umori dello spread».
L’economista, bocconiano di formazione, ha analizzato l’attuale situazione cercando di  non alimentare facili illusioni, generate ad esempio da alcune notizie relative al buon andamento dell’economia americana e dall’annunciata ripresa economica. «Oggi siamo alle prese con la coda della crisi che ha effetti sociali devastanti – dice Berrini – . E allora diventa fondamentale chiedersi come ripartire».
Dopo la tempesta c’è stata un po’ di quiete, ma quella che si sta abbattendo sul mondo è una nuovo ciclone, questa volta di tipo sociale, caratterizzato da disoccupazione, povertà e disuguaglianze.
E mentre l’Italia si divide sulla decadenza di Berlusconi e sull’Imu, l’economia del Belpaese non cresce quanto il resto d’Europa: l’occupazione fa segnare un – 7,2 %, l’economia realizza un – 1,8% e se va bene il prossimo anno il nostro Pil crescerà solo dello 0,5. «Abbiamo smesso di cadere, almeno così dicono le previsioni. Ora siamo in grado di agganciare questa crescita? – si chiede l’economista -. Temo di no, perché mancano gli investimenti e senza investimenti non si crea lavoro e senza lavoro non c’è reddito per i consumi e senza consumi la domanda interna si deprime».
Secondo Berrini, poiché in Italia il 10 per cento della popolazione detiene il cento per cento della ricchezza privata, che ammonta a 9.000 miliardi di euro, l’unica soluzione per abbattere il debito pubblico è una tassa patrimoniale, ma per ritornare ad una situazione prima del 2007 ci vuole anche altro. «La crisi – conclude Berrini – non puo’ che rimandare a un intervento di politica economica su entrambi i lati, quello della domanda e quello dell’offerta. E deve essere una politica economica strutturale che parta dagli investimenti. Occorre poi che la politica regolamenti la finanza per farla tornare al servizio dell’economia reale. Insomma, ci vuole un nuovo New Deal».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 18 Settembre 2013
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.