Brutta Cimberio di Coppa, persa una buona occasione

Varese cede 67-59 a Lubiana soffrendo a rimbalzo e attaccando in modo impreciso. Non basta l'esperienza di Scekic, nel finale Clark e Polonara fanno la frittata

Dici Lubiana ma ti sembra di pronunciare Vilnius. La Cimberio, reduce da un’incoraggiante prestazione in campionato, torna indietro di due caselle e sul parquet sloveno pare la copia della squadra sbiadita che in Lituania lasciò subito il torneo di qualificazione all’Eurolega (per inciso: Oldenburg questa sera ha perso in casa di 19 con Sassari).
Prestazione deludente e a tratti disastrosa per la squadra di Frates che evidentemente non ha ancora risolto certi problemi di organizzazione in attacco e che questa volta subisce lo strapotere fisico di Lubiana in area che si tramuta in un tremendo saldo di 53-36 alla voce rimbalzi. E se parti da un dato simile, per vincere fuori casa devi almeno fare canestro ma gli striminziti 59 punti prodotti dalle maglie nere (un’altra volta…) varesine non bastano certo a portare a casa i primi due punti europei. E fa ancora più rabbia raccontare l’azione a suo modo decisiva, che fa scopa con la rimessa allo scadere concessa a Oldenburg in quel di Vilnius. Quando infatti la Cimberio ha avuto una facile palla per il pareggio a meno di 2′ dalla fine, l’ha sprecata con un inguardabile tentativo di fare spettacolo (!) tra Clark e Polonara in contropiede. Errore, capovolgimento di fronte e dal possibile pareggio si è passati al -5 poi allargato ulteriormente dalla squadra di Pipan. I due giocatori citati sono, tra l’altro, stati tra i peggiori: il play ha sì mostrato qualcosa sul piano realizzativo ma la sua regia è stata ancora largamente deficitaria mentre l’azzurro – 0 punti a referto – si è distinto per le troppe scelte sbagliate. Varese è restata in partita soprattutto con Scekic ben imbeccato da De Nicolao oltre che per qualche canestro di Sakota e Coleman. Ma a parte un buon secondo periodo la squadra di Frates ha mostrato troppi passaggia a vuoto. E Lubiana, tutt’altro che irresistibile o bella da vedere (19 palle perse), ringrazia intascando due punti pesanti.

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Union Olimpija Lubiana – Cimberio Varese 67-59 4 di 7

COLPO D’OCCHIO – L’enorme “Stozice” di Lubiana è un’arena troppo grande per un primo match di EuroCup: spalti vuotissimi con solo 1.500 spettatori (su 12mila possibili) di cui anche una trentina di varesini che hanno raggiunto in giornata la capitale slovena. E, secondo quanto abbiamo appreso, all’ingresso hanno anche subito un’imboscata dai locali ultras del calcio, con intervento per fortuna rapido della Polizia.

PALLA A DUE – Frates, che ha recuperato Sakota dall’infiammazione al tendine, comincia il match con lo stesso quintetto visto domenica a Casale e cioé con Polonara (foto) da ala forte insieme agli americani. Problema invece per coach Pipan che deve ancora fare a meno del play titolare Jackson, infortunato: in regia i giovani Rupnik e Marinelli. Pivot titolare il possente americano Stepheson.

LA PARTITA – Solito avvio in leggero handicap per la Cimberio che fatica davvero a uscire di scatto dalla contesa iniziale. Il primo varesino ad accendersi è Aubrey Coleman che con un paio di scorribande riavvicina Lubiana, anche se il primo vantaggio è firmato dai cinque punti di fila di Ere. Quarto comunque in equilibrio: la tripla sulla sirena di Sakota vale il 16-18.
Il vantaggio dà morale alla Cimberio che sembra poter prendere il largo e lo fa per un istante (31-40) quando il tiro pesante martella i padroni di casa. Ma la fiammata non dura neppure sino a fine periodo perchè l’Olimpija accorcia sul 30-34.
Preludio di quanto accade dopo l’intervallo: a parte due punti estemporanei di Coleman, la Cimberio resta a secco per circa 7′ e permette non solo il sorpasso ma anche l’allungo a Lubiana con il bravo Salin e l’arruffone Omic. Scekic, sempre lui, fa suonare la sveglia tanto che bastano due triple in fila (Clark e Sakota) a ridare il vantaggio ai biancorossi (41-44) che però non riescono ad amministrare (46-48 al 30′).

IL FINALE – Quando servirebbe lucidità e precisione, infine, Varese non ha né la prima né la seconda. La differenza la fanno i rimbalzi d’attacco che Lubiana conquista a piene mani anche con le ali (Gailius e Drobnjak quando non recuperano la sfera mettono comunque in difficoltà il tagliafuori Cimberio). Un piccolo guizzo di Hassell e Clark permette l’ultimo vantaggio ma le fatiche in attacco e a rimbalzo proseugono; quando poi Clark e Polonara hanno la palla di un nuovo pareggio la sprecano nel peggiore dei modi (alley oop sbagliato, contropiede regalato) e a quel punto l’ultimo argine crolla. Varese spara da fuori senza più imbroccare un tiro e Lubiana taglia il traguardo a braccia alte.

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Pubblicato il 16 Ottobre 2013
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