Al Museo Gianetti le “Ferite” di “Forti Fragili Corpi”
Sa sabato 23 novembre nuova mostra nella struttura cittadina: l’arte, come linguaggio/mezzo di comunicazione, diviene il ponte tra l’arte terapeuta Sara Russo e la sua paziente fibriomialgica Veronica
Il progetto “Forti Fragili Bellezze, La cura del corpo e del sé nell’arte” ha inizio con la mostra Ferite. Dialogo tra psiche e soma che sarà visibile al museo Gianetti di Saronno dal 23 novembre al 19 dicembre 2013. Il progetto e la mostra sono nati dall’incontro con Sara Russo, artista e arteterapeuta, e Veronica Mazzucchi, artista fibromialgica, che hanno dato la possibilità di conoscere un aspetto molto interessante dell’arte praticata a scopo terapeutico con pazienti seguiti da equipe medica.
Da questo incontro è nata la volontà di parlare di una malattia ancora poco conosciuta, che colpisce maggiormente le donne, e di parlarne attraverso un progetto sulla bellezza allestendo una mostra nella quale è visibile l’arte come terapia: l’arte, come linguaggio/mezzo di comunicazione, diviene il ponte tra l’arte terapeuta Sara Russo e la sua paziente fibriomialgica Veronica. Ognuno di noi ha un corpo e attraverso il corpo ci relazioniamo all’altro portando il messaggio delle nostre esperienze che attraverso di esso si manifestano. Dentro il corpo fisico vive il corpo metafisico privo di confini visibili. Quest’ultimo si manifesta attraverso sistemi di pensiero e percezioni emotive: sono la nostra anima e la nostra mente.
Quando il dialogo tra corpo fisico (soma) e quello metafisico (psiche) si fa complesso alterando la comprensione reciproca si origina una ferita, molto spesso appena percettibile o addirittura invisibile. In alcuni casi essa si manifesta attraverso il dolore cronico, fisico e morale. Attraverso una continua ricerca e rappresentazione di un corpo nudo si cerca di ricostruire il rapporto tra mente e corpo, purificandolo dalle sovrastrutture per poter così ritrovare un dialogo fatto di equilibri e sereni confronti. L’ accettazione del nostro corpo avviene attraverso la cura della nostra mente. La presa di coscienza dei nostri sistemi di pensiero e della nostra realtà emotiva ci permette di attraversare la vita abitando un corpo più consapevole e forte.
Questa mostra nasce dall’incontro artistico e umano di anime e corpi feriti. Ferite profonde ma invisibili all’occhio umano. Ferite che trovano spazio per il loro racconto nel linguaggio dell’arte. Pittura e scultura si uniscono, fondendosi, per dare voce a emozioni che altrimenti, con il linguaggio tradizionale della parola, non sarebbero, forse, mai state raccontate. Ogni opera trae origine da un incontro di idee, frutto a loro volta di una spontanea spinta creativa del pensare, inteso come capacità di percepire, osservare e riconoscere bisogni e processi nuovi e complessi.
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