La Unendo Yamamay vuole rialzare la testa

Martedì 17 al PalaYamamay l'ultima partita europea della stagione di Busto Arsizio: serve una buona prestazione contro l'Azeryol per dimenticare la figuraccia di Urbino. In campo anche la ex Maggi Kozuch

L’Europa è sfumata, ma il risultato conta lo stesso. Per la Unendo Yamamay la sfida casalinga di martedì 17 dicembre contro l’Azeryol Baku è un’occasione di riscatto impossibile da mancare dopo le brutte figure di Treviso e, soprattutto, Urbino: nel fallimentare bilancio di questa stagione la squadra bustocca, che è già arrivata a inanellare ben 9 sconfitte su 13 incontri disputati, non può permettersi ulteriori prove d’appello. Le azere, va detto, non verranno a Busto Arsizio in gita turistica: con i tre punti la squadra di Vercesi sarebbe matematicamente la migliore delle terze classificate nei sei gironi di Champions League e si garantirebbe quindi il ripescaggio alla fase playoff, diversamente dovrebbe accontentarsi della Coppa CEV. Ma la differenza di stimoli tra le due squadre non può certo essere un alibi: l’unico modo per uscire dal momentaccio è una prestazione di alto livello che possa ricostruire anche il rapporto con il pubblico del PalaYamamay, ormai decisamente spazientito. Il tutto in vista di due gare decisive per l’andamento del campionato, quella casalinga con Modena del 22 dicembre e la trasferta a Frosinone di Santo Stefano, da giocare senza l’apporto delle straniere più rappresentative. La sfida di martedì, nel frattempo, sarà visibile soltanto in streaming sul sito www.laola1.tv, a partire dalle 20.30.

QUI BUSTO – A girare per le vie di Busto Arsizio, e non solo, la domanda è sempre la stessa: “Ma cosa sta succedendo alla Yama?”. La risposta, purtroppo, in questo momento pare molto fumosa anche per chi ci sta dentro. Quello che sconcerta è l’assenza di una reazione emotiva e di uno scatto d’orgoglio di fronte alla preoccupante involuzione della squadra, almeno da parte delle giocatrici più esperte, quelle che hanno vissuto la breve ma gloriosa stagione dei trionfi. Tra i tifosi c’è sconcerto e non manca una fazione che chiede la testa di Carlo Parisi: al di là del fatto che appare al momento assai remota la possibilità di interrompere di punto in bianco un ciclo decennale, viene da chiedersi quali carte abbia da giocare il coach calabrese, privo di alternative in panchina e costretto ad assistere a un crollo generalizzato delle sue atlete in tutti i fondamentali. Sul piano tecnico, come si è già rilevato, il problema più urgente è quello dell’attacco: finché Anne Buijs viaggiava su percentuali stellari si riuscivano a mascherare in qualche modo le magagne degli altri reparti, ora che l’olandese stenta a metter giù palla il castello non si regge più. L’ex Schweriner non era un fenomeno prima e non è diventata improvvisamente scarsa adesso, il problema è che una squadra come Busto non può dipendere per così tante partite da una sola giocatrice, se non vuole finire per pagare dazio. Soluzioni a breve termine non sembrano esserci (il ritorno in campo di Sloetjes è ancora un’enorme incognita), ma almeno si può sperare di rivedere il carattere mostrato all’andata sul campo dell’Azeryol e valso l’unico punto conquistato in questa edizione della Champions: è il minimo indispensabile per ripartire.

LE AVVERSARIE – Diciamo la verità: dopo la scorsa stagione, in pochi a Busto avrebbero immaginato di rimpiangere Maggi Kozuch (nella foto), almeno per questioni pallavolistiche, visto che avvenenza e simpatia sono fuori discussione. Oggi la vicecampionessa europea torna al PalaYamamay da avversaria e non c’è dubbio che alle biancorosse la sua presenza farebbe particolarmente comodo, anche solo per consentire a Ortolani di recuperare la forma migliore con tranquillità e senza le pressioni dell’ultimo mese… Alla corte di Vercesi per ora la tedesca non sta facendo sfracelli, ma ha completato un reparto offensivo già di per sé temibile con Di Iulio e l’autoctona Aliyeva (28 punti all’andata). Rispetto alla gara di Baku ci sarà pure l’altra nazionale della Germania Lisa Thomsen, ingaggiata come libero dopo l’infortunio di Korotenko; recuperata anche Oksana Parkhomenko, ma Vercesi per ora l’ha tenuta in panchina preferendole la cubana Silie, che ha dimostrato notevoli doti anche da “provocatrice” (chiedere informazioni a Conegliano). Al centro la coppia Kovalenko-Vargas Valdez, con quest’ultima particolarmente temibile a muro, e in panchina l’insidiosa Matiasovska; insomma, una rosa di tutto rispetto che ha nella scarsa continuità il suo difetto peggiore. Come detto, i tre punti assicurerebbero alle azere il ripescaggio, ma potrebbe anche bastare meno: al momento l’Azeryol è già la miglior terza dei sei gironi, con 7 punti all’attivo.

SOLIDARIETÀ – In occasione della sfida di martedì sarà presente al PalaYamamay anche la cooperativa sociale Solidarietà e Servizi, che organizzerà una raccolta fondi associata alla distribuzione di cioccolatini Laica e biglietti numerati: a fine partita l’estrazione assegnerà ai vincitori un pallone Molten autografato dalle giocatrici della Unendo Yamamay, una maglia da allenamento della squadra biancorossa e l’album fotografico del triplete. I fondi raccolti saranno destinati all’acquisto di attrezzature riabilitative per il Centro Servizi per l’Autonomia (CSA) di Busto Arsizio, che ospita 30 persone disabili. Il progetto può essere sostenuto anche con donazioni online sul sito www.solidarietaeservizi.it.

Unendo Yamamay Busto Arsizio-Azeryol Baku
Busto A.: 1 Ortolani, 2 Degradi, 3 Garzaro, 4 Bianchini, 5 Michel, 6 Leonardi (L), 7 Marcon, 9 Spirito, 11 Buijs, 13 Arrighetti, 14 Wolosz, 15 Petrucci. All. Parisi.
Azeryol: 1 Vargas Valdez, 2 Kovalenko, 4 Parkhomenko, 5 Aliyeva, 6 Thomsen (L), 8 Gasimova, 9 Di Iulio, 10 Matiasovska-Aghayeva, 11 Jones, 14 Kozuch, 15 Silie, 17 Rahimova. All. Vercesi.
Arbitri: Rajkovic (Croazia) e Chadalay (Francia).

Girone E – Busto-Azeryol mar 17/12 ore 20.30; Galatasaray Daikin Istanbul-Prosecco DOC Imoco Conegliano mar 17/12 ore 19.30. Classifica: Galatasaray 12; Conegliano 10; Azeryol 7; Busto 1.

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Pubblicato il 16 Dicembre 2013
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