Il ponte della ciclabile è finito: inizia la battaglia legale

Il consorzio di controllo del bacino porterà davanti al TAR i comuni di Fagnano e Gorla: “Illegittima la chiusura del ponte”. Ma sullo sfondo c’è la questione di chi dovrà pagare l’azienda che ha ristrutturato il ponte

Il ponte sull’Olona tra Fagnano e Gorla stava cadendo a pezzi. I cittadini se ne erano accorti ed è iniziata una piccola campagna per spingere chi di dovere a fare qualcosa. Ed effettivamente qualcosa si è mosso: i sindaci delle due città sono intervenuti, hanno chiuso il ponte e hanno intimato alla società per la tutela del fiume di intervenire per rimetterlo in sicurezza. I lavori sono iniziati e oggi, con un piccolo ritardo, il ponte è rimesso a nuovo con anche una rampa per bici e disabili.
Una storia a lieto fine dunque? Neanche per sogno.
«Abbiamo deciso di ricorrere al TAR -spiega il presidente del consorzio, Sandro Rech- perchè quel ponte lo avevamo realizzato noi, ma è di competenza dei comuni comuni di Fagnano Olona e Gorla Maggiore». Partendo da questo presupposto sarebbe «illegittima l’ordinanza di chiusura del ponte con l’obbligo da parte nostra di metterlo in sicurezza» dal momento che sarebbero a carico delle due amministrazioni comunali «le spese di manutenzione straordinaria e ordinaria». Secondo le ricostruzioni del presidente del consorzio a tutela del fiume «quello doveva essere semplicemente un "ponte canale" per far passare alcune tubature, ma è stato successivamente trasformato in pedonale per volontà dei due enti». Una ricostruzione, quella del presidente Rech, che due comuni respingono al mittente avendo già dato mandato ad uno studio legale di difenderli nelle sedi opportune.
Anche se formalmente la volontà dell’ente è quella di «evitare un pericoloso precedente» l’auspicio è quello di «una bonaria risoluzione». Ma superare l’ostacolo non sarà certo facile. Ad increspare le acque ci sono infatti 40.000 euro. E’ questo l’ammontare complessivo (il dettaglio non è ancora disponibile, ndr) dell’importo dei lavori e, chiaramente, saranno a carico di chi ha la competenza sul ponte. Naturalmente una battaglia legale non farà che lievitare la cifra.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Gennaio 2014
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