Dimezzati i fondi: come si pulisce la scuola?
Dopo la riduzione del 46% dei finanziamenti,si è deciso di riorganizzare i turni del personale interno e di sensibilizzare studenti e professori. Se non basterà da settembre si passa alla settimana corta
Scuola sporca o settimana corta? È il dibattito a cui sono costretti i rappresentanti del Consiglio di Istruzione dei Licei di viale dei Tigli a Gallarate: « Il Ministero ci ha ridotto del 45% i fondi destinati a questa voce – spiega la preside Luisella Macchi – e tutto ciò in base a dei calcoli che nulla hanno a che fare con la grandezza dell’edificio, la presenza di tre palestre e una popolazione studentesca di 1350 ragazzi. Il conteggio è stato fatto in base alla riduzione del personale avvenuta quando, anni fa, l’istituto adottò il sistema dell’impresa esterna rinunciando al personale interno. Si ridusse di tre figure e quel numero lo scontiamo con una grave penalizzazione».
Con un budget pressocchè dimezzato, la dirigente sta cercando vie alternative: « Non è pensabile non pulire le aule e i bagni – spiega – ma il personale a disposizione rende impossibile garantire quotidianamente quel grado di igiene e sicurezza che ha sempre caratterizzato questo istituto. Ora abbiamo avviato una sperimentazione cambiando gli orari del personale interno e sensibilizzando studenti e docenti. Se otterremo risultati adeguati bene, altrimenti dovremo pensare di introdurre la settimana corta, nonostante in un sondaggio insegnanti e ragazzi si siano espressi abbondatemente contro la proposta».
Il taglio dei finanziamenti per le pulizie, che va a sommarsi ai tagli imposti a quelli per il funzionamento della scuola ( la dotazione è di 17.000 euro) e ai fondi per le attività aggiuntive dei professori per arricchire l’offerta formativa ( – 46%) rende difficilissima la gestione dei licei: « In un periodo difficile come questo non sappiamo porprio come fare – commenta la preside – anche perchè il contributo volontario versato dai genitori non si può utilizzare per questo tipo di spese che sono a carico del Ministero. Con la settimana corta, otterremmo un risparmio del 20%, non poca cosa per casse come le nostre».
Il liceo ha provato a protestare per il criterio assunto dal Ministero nella ripartizione dei fondi, ma di risposte, fino ad oggi, non sono arrivate. La scorsa settimana, anche l‘ANCI, l’associazione che riunisce i Comuni, ha sollevato il problema: « In questa partita giochiamo da soli: il Comune non può intervenire e nemmeno la Provincia, ormai commissariata, non è un interlocutore che può risolvere il grave problema che ci troviamo ad affrontare». Ragazzi e docenti chiamati non sporcare, dunque, altrimenti da settembre la scuola rimarrà chiusa al sabato.
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