Varese, pareggio senza merito all’ultimo respiro

L'Avellino può recriminare per l'1-1 di Masnago, suggellato dalla gran punizione di Ciano e da un'autorete del portiere irpino al termine del recupero. Gol non assegnato agli ospiti nel primo tempo

A parti invertite ci sarebbe da arrabbiarsi di brutto. Il Varese pareggia in casa 1-1 con un ottimo Avellino, allunga la striscia di risultati positivi (sono tre) ma riesce nell’impresa senza mai tirare in porta, in 96′ di gioco effettivo. Il gol decisivo arriva al 49′ della ripresa ed è a metà tra un regalo del portiere avversario Terracciano che non blocca la palla poi carambolata in rete, e una concessione dell’arbitro che non sanziona un contatto (veniale) tra l’estremo difensore ed Ely. Per qualche istante pare addirittura gol di Bressan – catapultatosi nell’area irpina sul corner – l’autore del gol, cosa che avrebbe dato ancor di più la tara alla prestazione offensiva della squadra di Gautieri.
Il tecnico tra l’altro è stato contestato con i cori dalla Curva Nord a partita ancora in corso, per via di una prova davvero imbarazzante in particolare dopo l’intervallo. Chi ha giocato parla di un terreno ancora in cattive condizioni, molle, inzuppato e causa dei tanti errori di impostazione commessi dai biancorossi; una cosa plausibile ma che da sola non può spiegare la partita deludente del Varese, che non ha saputo mai scalfire la struttura della squadra di Restelli che si è difesa con ordine e precisione senza preoccuparsi di schierare fino a cinque difensori. Gli irpini devono recriminare anche per un gol non concesso nel primo tempo ad Angiulli, con palla che dopo aver centrato la traversa è rimbalzata dentro la porta, anche se il tiro è stato molto forte ed era difficile da giudicare a occhio nudo. E poi, dopo il vantaggio arrivato con una punizione magistrale di Ciano, i “Lupi” non hanno praticamente mai sofferto l’evanescente azione del Varese dove in tanti hanno bucato l’appuntamento. Ora tra l’altro la squadra di Gautieri è attesa da due trasferte e a Reggio non ci saranno Pavoletti, Trevisan e Blasi (quest’ultimo stavolta tra i migliori), tutti squalificati. Non il massimo per uno scontro salvezza, anche se a livello di morale il punto di oggi fa senz’altro bene. E in qualche modo risarcisce il Varese dell’infausto finale della partita con il Novara.

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Varese – Avellino 1-1 4 di 20

COLPO D’OCCHIO – Dopo tanto freddo, con pioggia e fango in campo, la partita del “Franco Ossola” si gioca al tiepido e sotto un cielo azzurrissimo; la rizzollatura del campo regala una cornice migliore rispetto alle ultime uscite anche se nel dopo partita i giocatori si sono lamentati parecchio. Buon pubblico, grazie anche alla promozione per gli amici degli abbonati e ai tifosi ospiti, presenti in forze in curva Sud.

CALCIO D’INIZIO
– Gautieri conferma l’undici ipotizzato alla vigilia, quello cioè con Tremolada in regia al posto dello squalificato Zecchin, supportato da Corti e Blasi. Il tridente è quello di Pescara: Odu-Pavoletti-Di Roberto. Anche Restelli disegna un Avellino senza grosse sorprese: l’unica è l’assenza di Arini (rientrato per motivi familiari) che è sostituito da Angiulli. Millesi infine vince il ballottaggio con De Vito nel 3-5-2.

IL PRIMO TEMPO – Sembra un Varese piuttosto vivace quello che approccia il match: Di Roberto e Oduamadi appaiono pronti a pungere partendo in fascia e accentrandosi e infatti il primo quarto d’ora è di marca biancorossa con gli ospiti spesso costretti a fare fallo. Fuoco di paglia se ce n’è uno, però: al 23′ infatti l’Avellino ha la prima occasionissima, quando il fuorigioco fa cilecca e permette a Ciano di volare verso la porta fino a un tiro secco sul quale Bressan in qualche modo ci mette il corpo. Per uno spezzone di gara sale in cattedra Oduamadi che a sinistra provoca ben tre ammonizioni ad altrettanti giocatori avellinesi. Tiri nello specchio però non se ne vedono: le conclusioni di Corti, dello stesso Odu e di Pavoletti (testa) disseminate qua e là si perdono tutte sul fondo. A proposito di Pavoletti, uno stupido cartellino giallo gli farà saltare Reggio. Al 32′ l’azione da moviola per eccellenza, con un gol-non-gol che non viene assegnato ai campani: D’Angelo lascia sul posto Trevisan, va sul fondo e serve Angiulli che anticipa Corti con un missile terra-aria. La palla fa tremare la traversa, rimbalza vicino alla linea e viene allontanata da Rea: la prima impressione dice che è gol, il replay conferma ma non garantisce e comunque in tempo reale non era facile decidere.

LA RIPRESA – Dopo una prima frazione tutto sommato positiva, ci si attende un Varese tonico dopo l’intervallo, ma ciò rimane un sogno per i 4mila di Masnago. La squadra di Gautieri pare molle, senza idee e comincia a concedere campo all’Avellino che ci mette 11′ per andare in vantaggio. Errore di Ely, per il resto impeccabile, che perde la sfera uscendo palla al piede sulla trequarti e costringe Trevisan al fallo al limite. Sul pallone va Ciano che disegna un sinistro perfetto a scavalcare la barriera: Bressan vola, tocca ma non riesce a deviare ed è costretto a subire l’1-0.
E anche chi aspetta un ruggito di rivolta da parte di Corti e compagni resta deluso: il Varese è imbrigliato, prova solo qualche lungo lancio regolarmente preda della difesa e non impensierisce mai Terracciano. Gautieri prova a cambiare assetto con gli ingressi di Bjelanovic prima e di Neto poi: si prova il 4-2-4 e il 4-2-3-1 ma nulla cambia nell’economia della partita. Anzi, i rischi maggiori sono ancora per Bressan, prima costretto a bloccare una deviazione di Galabinov troppo moscia, e poi a tremare per un salvataggio di Laverone che per poco non infila la propria porta. Sembra fatta per i Lupi e dalla Curva Nord arrivano i cori contro Gautieri, sostenuti dai fischi provenienti dagli altri settori.
Incredibilemente il Varese guadagna i primi due corner solo nel recupero con Bressan che si porta in area tentando il miracolo che si concretizza sul secondo angolo. Batte Di Roberto, Ely salta al centro in parallelo con Terracciano che al posto di andare di pugno tenta la presa; i due si toccano e il portiere si lascia sfuggire la sfera che beffarda carambola in rete, davanti agli occhi di Bressan. Non è lui il marcatore, ma poco importa: il Varese strappa un pareggio immeritato e l’Avellino può solo recriminare.

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Pubblicato il 22 Febbraio 2014
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