“La Varesina Bis distruggerà una delle poche aree verdi rimaste”

Il Comitato No Varesina bis ha organizzato una assemblea pubblica per lunedì 12 maggio per esporre le ragioni della lotta contro la costruzione dell'opera connessa a Pedemontana

«Dobbiamo fermare l’avanzata della Varesina Bis». Parole del comitato locale nato contro la costruzione dell’opera connessa a Pedemontana e che dovrebbe essere realizzata nei prossimi mesi. Il Comitato No Varesina bis di Tradate ha quindi organizzato una assemblea pubblica per lunedì 12 maggio alle 21 in Villa Truffini. 
La strada collegherà Uboldo a Tradate attraversando i comuni di Saronno, Gerenzano, Cislago, Mozzate, Carbonate, Locate Varesino e Lonate Ceppino. «Si ipotizza che possa arrivare fino a Gazzada passando da Torba, Gornate Olona e Castiglione Olona, con viadotti o gallerie, ma questo non si sa – spiegano dal Comitato -. Attualmente, la Varesina Bis è stata progettata e finanziata, nel tratto fino a Tradate, dalla Regione Lombardia e interesserà in gran parte le ultime aree boschive e terreni agricoli rimasti. Noi pensiamo che la realizzazione di questa opera sia inutile e costosa, che non servirà ai cittadini ma solo ad arricchire le grandi imprese».

«È ormai risaputo che ogni nuovo intervento stradale inserito in una zona fortemente urbanizzata genera ulteriore traffico e caos – spiegano ancora dal Comitato -. Nuove arterie che saranno intasate domani da nuove lottizzazioni, per avere bisogno di altre strade dopodomani, cemento su cemento sacrificando ulteriori aree verdi. Negli ultimi quindici anni, il territorio in cui viviamo è stato oggetto di una pesante speculazione edilizia, come non si era mai vista. A Tradate sono stati costruiti centinaia e centinaia di appartamenti, la maggior parte ancora non abitati, e il Centro Commerciale “La Fornace”, un ecomostro anch’esso prevalentemente vuoto: una colata di cemento che ha fagocitato una parte rilevante delle aree verdi e dei terreni agricoli di Tradate. Come se tutto ciò non bastasse, adesso il Parco Tre Castagni, uno degli ultimi boschi rimasti sul nostro territorio, che si trova tra la zona industriale tradatese e Lonate Ceppino, è minacciato dal progetto della Varesina Bis».

«Ciò a cui assisteremo sarà l’investimento di svariati milioni di euro, peraltro pubblici (cioè nostri!), per distruggere il poco verde che ci circonda – concludono dal Comitato -. Soldi tolti a Istruzione, Sanità, Servizi sociali e trasporto pubblica. La vera emergenza del nostro territorio non è costruire nuove strade ma ridurre l’inquinamento dell’aria (CO2, PM10, Ozono) causato dal traffico e fermare il consumo di suolo. Un territorio fra i più colpiti dalle malattie respiratorie e degenerative. Noi riteniamo sia urgente intraprendere una diversa politica che si basi sul recupero delle risorse ambientali e agricole del nostro territorio, sulla filiera corta e sul chilometro zero. Un piccolo “passo indietro” che ci aiuterebbe a preservare l’ambiente e l’economia locale. Pensiamo insieme un modello di vita differente, una mobilità diversa che incentivi il traffico sulla rete ferroviaria attuale, che eviti ulteriore consumo del territorio con strade, capannoni o costruzioni, e che soprattutto utilizzi e ri-utilizzi l’esistente. Fermare la Varesina bis si deve! Fermare la Varesina bis si può». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Aprile 2014
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