Sequestro di dolci in un’azienda

Secondo le accuse i titolari cambiavano le etichette con le date di scadenza. Ditta dolciaria ispezionata, 3 tonnellate di cibi sequestrati, titolare indagato

I clienti avevano già notato che qualcosa non andava. I preparati per i dolci non avevano un bell’aspetto, e anche le colombe sembravano avere un’aria "vecchiotta”, rispetto alla qualità che un tempo la ditta fornitrice garantiva. E’ per questo che la guardia di finanza ha effettuato una lunga ispezione a una ditta alimentare di Cassano Magnago, e ha scoperto che le etichette erano false.

(foto repertorio)

Secondo le accuse, le colombe pasquali ad esempio avevano la scadenza addirittura nel 2012, ma erano negli scaffali pronte a essere commercializzate: avrebbero potuto anche creare seri problemi di salute. I prodotti erano già scaduti ma in moltissimi la data era stata artatamente contraffatta. Un raggiro che ha coinvolto almeno 3 tonnellate circa di merce, finite nel mirino dei finanzieri della procura di Busto Arsizio.

La ditta di Cassano Magnago esiste dal 1990 e opera in zona vantando una capacità industriale a 360 gradi. Il titolare è stato denunciato per frode in commercio. Le materie prime e le attrezzature per la pasticceria e la panetteria sono state i primi prodotti venduti, a partire da un piccolo magazzino di 200 metri quadri. Poi era passato «ai surgelati, semilavorati e addirittura una scuola di formazione, lo spazio Cash & Carry, organizzando la logistica con piattaforme di smistamento e una poderosa flotta di automezzi, studiando un mercato in continua evoluzione».
Fin qui la veste ufficiale, ma la ditta, che ha avuto anche 200 dipendenti oggi versa in grave crisi. E’ accusata di avere in magazzino valanghe di prodotti fuori tempo massimo: biscotti, farine, preparati per dolciumi, frutta in polpa congelata, pani di cioccolata e panettoni, tutti messi in commercio stampando nuove etichette con una falsa data di scadenza. Durante la perquisizione gli uomini delle fiamme gialle hanno rinvenuto all’interno dei magazzini e delle celle frigo dell’azienda prodotti alimentari già scaduti, riportanti etichette la cui scadenza era stata artatamente posticipata. Nei locali aziendali sono stati anche rinvenute centinaia di etichette contraffatte. Per chiarire le vere date di scadenza sono stati ascoltati i fornitori della ditta, che hanno confermato l’ipotesi investigativa, sulla base dei dati relativi al lotto di produzione. Sono stati anche rinvenuti i files relativi alle etichette false. Il reato contestato al titolare dell’impresa è la frode nell’esercizio del commercio punito dall’art. 515 del codice penale.  

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Pubblicato il 18 Aprile 2014
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