Cgil: “Una vita persa per la mancata prevenzione”

Secondo i sindacati Già il fatto che il lavoratore prestasse la sua opera da solo, senza che ci fosse un efficace sistema di avviso o chiamata e intervento in caso di emergenza, mette in rilievo una lacuna nelle procedure del sistema di sicurezza aziendale

Sulla dinamica dell’infortunio sul lavoro che ha portato alla morte Mario Gagliano, l’operaio dell’azienda tessile Valdolona di Olgiate Olona, sta indagando la magistratura con il supporto dell’organismo di vigilanza dell’ASL di Varese. Ma dobbiamo denunciare ancora una volta che si è persa una vita umana a causa della mancata prevenzione degli infortuni.
Già il fatto che il lavoratore prestasse la sua opera da solo, senza che ci fosse un efficace sistema di avviso o chiamata e intervento in caso di emergenza, mette in rilievo una lacuna nelle procedure del sistema di sicurezza aziendale.
Nella valutazione dei rischi e nella gestione della prevenzione occorre considerare la particolarità del lavoro in solitudine (spesso nel lavoro notturno, ma non solo) e bisogna predisporre misure ai fini di salvaguardare la salute di questi lavoratori. (nella foto Salvatore Minardi responsabile sicurezza Cgil Varese)
Se poi, come sembra, il lavoratore è rimasto preso nel macchinario, ci si può legittimamente chiedere se le protezioni e i dispositivi di sicurezza fossero funzionanti e se la stessa macchina fosse in regola con le misure antinfortunistiche previste dalla normativa.
Nonostante la riduzione tendenziale degli infortuni e tutti gli sforzi compiuti per promuovere e diffondere una cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, continuiamo ad essere spettatori involontari di queste tragedie.
La Cgil di Varese si unisce al dolore dei familiari e continuerà il suo impegno nella promozione della sicurezza dei lavoratori.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Maggio 2014
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