“Non chiamarlo gioco”, il rap dei giovani contro le slot

I ragazzi dell’oratorio di San Maurizio sotto la guida di Dydo degli Huga Flame hanno realizzato un video per sensibilizzare contro il gioco d’azzardo. “Lottiamo contro un gigante, ma non possiamo stare in silenzio”, commenta il sindaco

"Non chiamarlo gioco, chiamala ossessione". E’ questo lo slogan scelto dai ragazzi dell’oratorio di San Maurizio per l’ultima campagna contro le slot machine. Sono infatti loro i protagonisti della campagna curata da Emanuele D’Amato e Dydo degli Huga Flame per dire no al gioco d’azzardo. «Per due settimane abbiamo lavorato con i ragazzi -spiega il cantante- sia per scrivere il testo che per inciderlo e realizzare il video». Ed è nata proprio così «l’idea di cercare di sensibilizzare sul tema raccontandolo con gli occhi dei giovani» che quindi «hanno deciso e pensato cosa cantare e come farlo».  
L’iniziativa, appoggiata anche da Arci Sport, è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale. «E’ una rincorsa contro un gigante ma ci sentiamo in dovere di fare qualcosa» dice il primo cittadino di Cassano, Nicola Poliseno. L’idea di lanciare questo progetto è nata da una cifra: 87 miliardi di euro. «E’ questo quello che si spende ogni anno in gioco d’azzardo -racconta il Sindaco- ed è un numero 16 volte superiore a quello degli anni 90». Una vera e propria emergenza che «solo a Cassano potrebbe riguardare diverse centinaia di persone» dal momento che «in città ci sono tre sale slot e circa 60 macchinette sparse per bar e ristoranti».
Il video sarà presentato ufficialmente durante la festa del Santo Patrono ma, nel frattempo, potete vederlo in anteprima qui:

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Agosto 2014
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