La battaglia sul cipresso e la paura di essere da esempio per inesperti
È stata una mattinata convulsa sotto i cipressi numero 9 e 10 dei Giardini estensi, prima un altro giovane è salito sull'albero, poi è stato convinto a scendere
È stata una mattinata convulsa sotto i cipressi numero 9 e 10 dei Giardini Estensi di Varese. Da tre giorni Michele Forzinetti, il ragazzo che si è arrampicato sull’albero deciso a rimanerci fino al consiglio comunale di giovedì sera, continua la sua battaglia per portare l’attenzione sul futuro degli alberi del parco. Sulle piante una commissione comunale ha stabilito di dover procedere all’abbattimento per scongiurare il rischio che danneggino i tassi secolari che sorgono poco distanti. L’ipotesi non è andata a genio a molti e da tempo intorno alla decisione si era sollevata un protesta, senza però un grosso seguito.
La svolta è arrivata con l’iniziativa di Michele che arrampicandosi lassù ha attirato l’attenzione dei media locali e nazionali e di tantissimi varesini che da ieri stanno facendo la spola per conoscere il ragazzo sull’albero.
Da questa notte, tuttavia, Michele non era più solo nella sua protesta. Un altro ragazzo di 19 anni, Giovanni il suo nome (foto a sinistra), si è arrampicato sul cipresso numero dieci, a pochi metri di distanza da quello di Michele. E anche per lui hanno cominciato ad arrivare le dichiarazioni di sostegno e le interviste della stampa.
Dal cipresso vicino, però, Michele non era affatto tranquillo per quel che stava accadendo e dopo una telefonata con il ragazzo lo ha convinto a scendere. Il suo timore era legato alla sicurezza di questa seconda persona e di altre che avrebbero potuto seguirlo: «Non voglio essere preso come esempio da persone che rischiano di farsi male – ha detto Michele come unica dichiarazione sulla vicenda – queste cose sono pericolose se non si è preparati».
Ed in effetti la differenza tra i due era ben visibile, uno preparato atleticamente, esperto di arrampicata e a suo agio con corde e moschettoni; l’altro un po’ più improvvisato e dotato solo di una grossa corda e qualche rete.
Adesso che l’attenzione e l’eco della vicenda sono diventati così importanti, questa mattina ne parlavano i quotidiani e le tv nazionali, Michele sembra sempre determinato ma anche molto preoccupato.
Nel tardo pomeriggio di domenica sotto il cipresso si è fatto vivo anche il Comune di Varese nella persona dell’assessore Stefano Clerici e i due si sono confrontati sulle diverse motivazioni che stanno alla base delle due posizione tra i due evidentemente diverse. Questa mattina L’assessore ha fatto anche portare una caffè al giovane Michele (foto a destra) e lui gli ha chiesto un’altra occasione per potersi parlare.
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