Macchione presenta il volume “Varese Benessere”
Quinta pubblicazione per la collana curata da Univa dedicata alla storia industriale della provincia. L'editore varesino ha indagato il filone turistico ed enogastronomico del territorio. Brugnoli: "Una presa d'autocoscienza"
La Varese dei Grand Hotel, delle fabbriche liberty, dei panorami e dell’aria buona, della produzione alimentare di qualità e dello stare bene. In due parole "Varese Benessere", il nuovo libro scritto da Pietro Macchione che ne è anche l’editore e che racconta, questa volta, un territorio che ha saputo e sa ancora credere nel bello e nel buono di cui è fatto. E proprio in una delle ville più belle della provincia, quella Villa Recalcati che è anche sede della Provincia, è stato presentato questo libro che è il quinto volume della collana curata dall’Unione degli Industriali dedicata alla storia industriale e produttiva in generale di questo spicchio d’Italia.
A presentarlo nel salone convegni di Villa Realcati c’era proprio Pietro Macchione, affiancato dal presidente di Univa Giovanni Brugnoli e dal neopresidente della Provincia Gunnar Vincenzi in attesa di «sapere se la delega del turismo ci verrà concessa dalla Regione» – ha fatto sapere Vincenzi. Brugnoli ha, invece, sottolineato e affermato «l’intenso lavoro di studio, ricerca e riscoperta della nostra collana è una sorta di presa d’autocoscienza del territorio necessaria per non perdere speranza nel futuro».
Dopo Velocità Varese, Immagine Varese, Varese Moda e Mode, Varese Energy ecco il volumededicato alla bellezza naturale e turistica, architettonica ed enogastronomica: «Grazie a questa ricerca sto scoprendo l’evoluzione che hanno avuto alcuni edifici e alcuni tipi di industria in provincia – ha raccontato Macchione – dalle torri romane di osservazione oggi abbiamo i castelli come quello di Angera o le grandi ville patrizie mentre dall’agricoltura della frutta e del vino, una volta settori rigogliosi e poi scomparsi, oggi abbiamo una rinascita con le pesche di Monate o il vino di Angera. Nella zona dei Miogni c’era una grandissima coltivazione di pere che erano ricercate e prelibate mentre a Tradate si faceva un ottimo vino bianco e dove oggi c’è la Franco Tosi di Legnano era un enorme vigneto». Immagini di un passato che non è scomparso ma sopravvive in chi oggi ha scommesso in una rinascita della Varese che fa stare bene, quella più turistica.
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