Pronto soccorso: la barellaia infinita

Trentuno le persone in attesa di un ricovero dopo un weekend tutto sommato tranquillo. Almeno 5 le persone in attesa da tre giorni. La soluzione non è semplice: «Manca il territorio» il commento della delegata sindacale

L’ultimo week end soleggiato ha evitato una nuova sofferenza del pronto soccorso varesino. Gli accessi sono stati contenuti e ciò ha permesso di gestire un’eredità dalla settimana abbastanza pesante. Dieci giorni fa si era registrato il “tutto esaurito” con 70 barelle occupate. La sera di giovedì scorso, le barelle utilizzate erano 43, dislocate lungo tutti i corridoi del pronto soccorso. Venerdì pomeriggio, alle 16, le persone sistemate provvisoriamente erano già 26.

Così, complice soprattutto l’influenza che sta mettendo ko molti anziani che lamentano gravi difficoltà respiratorie, medici e infermieri del PS stanno vivendo un nuovo periodo di grande lavoro. 

Questa mattina, lunedì 26 gennaio, i degenti in attesa di un letto erano 31 di cui almeno 5 o 6 da almeno 3 giorni. Il piano di emergenza messo a punto dall’azienda non è ancora scattato. Per il momento non se ne è presentata l’occasione. In settimana, però, si potrebbe raggiungere il picco dell’influenza e l’eventuale super afflusso porterebbe a bloccare l’attività elettiva ( cioè programmata) di chirurgia. 

Il problema non è di facile soluzione: « Se anche aprissero nuovi posti letto, non basterebbero – commenta Cinzia Bianchi delegata sindacale RSU della Cgil – Il problema è che manca il territorio. La rete formata dai medici di medicina generale e dalla guardia medica non è sufficiente. Arrivano tutti in pronto soccorso: e sono casi difficili, che vanno gestiti e, quindi, ricoverati. È ora che la questione venga veramente affrontata a livello territoriale altrimenti in pronto soccorso l’emergenza ci sarà sempre». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Gennaio 2015
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