Il Governo risponde alla Regione sui frontalieri: “I dubbi aumentano”

E' questo quanto emerso dalla riunione voluta dalla Commissione speciale per i rapporti tra Italia e Confederazione Elvetica con il capo negoziazione per il governo italiano Vieri Ceriani

La firma dell’Accordo tra Italia e Svizzera sulla “voluntary disclosure” e sullo scambio di informazioni fiscali non lascia tranquilla la Lombardia. Anzi, dubbi e timori aumentano col pensiero che i risultati finali potranno essere più gravosi di quelli attuali. E’ questo quanto emerso dalla riunione voluta dalla Commissione speciale per i rapporti tra Italia e Confederazione Elvetica, presieduta dalla varesina Francesca Brianza con il capo negoziazione per il governo italiano Vieri Ceriani.

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Presenti anche i rappresentanti dei Comuni di frontiera lombardi e dei lavoratori frontalieri, e per entrambi l’accordo potrebbe rivelarsi peggiorativo della situazione esistente: perché, seppur “spalmata” nel tempo, la tassazione per i frontalieri passerà da quella svizzera a quella italiana e i sindacati non si sono detti per nulla ottimisti sugli sviluppi. Vero che il nuovo trattamento fiscale, come è stato assicurato da Vieri Ceriani, non entrerà in vigore prima del 2018, ma la sensazione diffusa è che alla fine il conto presentato ai lavoratori sarà ben più salato di adesso.

Ma dubbi e timori si fanno ancora più forti sul tema ristorni che in base al nuovo trattato saranno versati ai Comuni di confine direttamente dallo Stato italiano e non più dalla Confederazione. Su questi soldi le Amministrazioni hanno sempre fatto affidamento per la tenuta dei bilanci: adesso i sindaci coinvolti sperano che le cifre corrisposte siano esattamente identiche e che nulla venga sacrificato in nome dei soliti tagli lineari imposti dal Governo.

«Sottolineata la disponibilità e gentilezza di Vieri Ceriani, va però detto che crescono i timori per un trattato che al momento è peggiorativo per i lavoratori e i Comuni – ha commentato la consigliera Brianza – Timori che perfino lo stesso Ceriani ha ammesso di comprendere, considerato questo periodo di “spending review”. La Regione è stata tenuta fuori dal negoziato e i risultati non sono certo quelli richiesti: noi avremmo voluto una tassazione invariata per i lavoratori».

Il prossimo passo fondamentale sarà la legge di ratifica da parte del Governo Italiano: «E’ questo il momento in cui si apre la vera partita – ha detto Brianza – perché restano da definire a livello parlamentare i “dettagli” della tassazione concorrente e dei ristorni ai Comuni che non saranno più a carico della Svizzera. Compito del Governo sarà quello di ascoltare finalmente le richieste del territorio. Noi ci impegneremo per quanto è nelle nostre possibilità, ma al momento non siamo soddisfatti: se solo consideriamo le promesse non mantenute con la nostra Regione in materia di risorse alla Sanità e costi standard, si capiscono i motivi della nostra preoccupazione. Al momento io non mi fido».

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Pubblicato il 03 Marzo 2015
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