Il Centro replica: “Noi vittime di mala burocrazia sanitaria”
In una nota, il centro medico fornisce la sua lettura dei fatti e assicura che gli impianti sono sicuri e che non esiste alcun procedimento penale in corso
Sul sito del Centro di Medicina iperbarica di Laveno Mombello in una nota spiega la situazione:
«Gentile utenza la Direzione Sanitaria e la Direzione Amministrativa a seguito delle ultime indiscrezioni comparse sui giornali locali comunica quanto segue:
– In data 19/03/2015 ASL effettuata regolare ispezione presso il nostro Centro Iperbarico non ravvisando “pericolo alcuno per l’utenza” (vedere verbale rilasciato)
– In data 09/04/2015, in seguito di una denuncia presentata da un ex dipendente licenziato per giusta causa, subivamo un’ispezione congiunta dei NAS e della ASL. I NAS hanno recapitato all’amministratore un avviso di “ inizio indagini” per conto dalla Procura di Varese (atto dovuto visto la denuncia ricevuta).
– Nell’avviso di indagini ricevuto non si fa nessuna menzione ne riferimento alla “pericolosità dell’impianto” (tutto documentato agli atti).
– In data 15/04/2015 la ASL notificava la sospensione dall’autorizzazione e dell’accreditamento causa un non meglio specificato “rischio per i cittadini”
– A partire dal 16/04/2015 fino al 12/05/2015 presso l’impianto di Laveno Mombello si sono susseguiti tecnici, ingegneri e consulenti vari che hanno certificato “il buon funzionamento dell’impianto” (tutto documentato)
– Tutti i documenti certificanti la sicurezza dell’impianto sono stati inviati all’ASL
– In data 18/05/2016 è stato indetto dall’ASL tavolo tecnico per discutere sulla documentazione inviata. I tecnici ASL non sono stati all’altezza di sostenere il contraddittorio con il nostro ingegnere consulente esperto in impianti iperbarici.
– In data 18/05/2015 ci veniva ribadito il fatto che, per procedere alla riapertura, occorreva aumentare il personale in organico. Come è possibile assumere con un centro chiuso sull’orlo del fallimento? (richieste documentate agli atti).
– In risposta alle nostre lamentele e denunce esplicite sulla “mala burocrazia sanitaria” che sta letteralmente portando il centro alla chiusura per fallimento è uscito un articolo dell’ASL dove la realtà viene completamente distorta: non siamo stati chiusi dai NAS ma bensì dalla ASL. E al momento la ASL ha tutta la documentazione comprovante il buon funzionamento in sicurezza degli impianti. Inoltre non vi è nessun procedimento penale in corso. (tutto agli atti). Tramite i nostri legali di fiducia stiamo preparando una risposta all’ASL per smentire quanto affermato nell’articolo apparso oggi sui quotidiani locali.
Ufficio Stampa»
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