Il sottopasso di Sant’Anna diventa realtà, al via gli espropri
Il progetto del 1992 da 5,8 milioni di euro potrebbe diventare realtà. L'amministrazione ha dato avvio alla procedura di esproprio dei terreni, tutti campi coltivati, nei quali realizzare la strada
E’ dal 1992 che il sottopasso di Sant’Anna, la strada che dovrebbe collegare direttamente il quartiere al Sempione, puntualmente torna a far parlare di sé. Ma questa volta potrebbe essere l’ultima. L’amministrazione ha infatti deciso di riprendere in mano il progetto, revisionando il progetto e dando inizio agli espropri per realizzare il collegamento da 5,8 milioni di euro.
IL PROGETTO – La nuova strada, 12 metri di larghezza per due carreggiate e una pista ciclabile, partirà da via per Cassano più o meno a metà strada tra la rotonda che porta a MalpensaFiere e quella della superstrada per Malpensa. Da lì l’asfalto procederà all’interno di aree fino ad oggi coltivate, curverà poco prima della linea ferroviaria, ci passerà sotto e sbucherà dall’altro lato della città (tratto rosso). Qui, in un primo momento, si collegherà alla tortuosa viabilità ordinaria (tratto azzurro) mentre in una seconda fase verrà realizzato un collegamento ad hoc con il Sempione che prevederà anche una nuova rotonda (giallo).
I COSTI – La quantificazione economica complessiva dell’intervento è stimata in 5,8 milioni di euro. Di questa cifra un importo di poco meno di 2.9 milioni di euro stanziato dal governo mentre il resto rimarrà a carico dell’amministrazione. La prima fase, quella che prevede il sottopasso e la nuova strada a Sant’Anna, avrà un costo complessivo di 3,2 milioni di euro.
GLI ESPROPRI – Il progetto va ad insistere prevalentemente su boschi e terreni agricoli coltivati che portano l’amministrazione a concludere nella relazione del progetto che “non sussistono particolari difficoltà per la loro acquisizione, né per la realizzazione delle opere”. Per gli indennizzi sono stati previsti circa 100.000 euro e la procedura di acquisizione dei terreni sarà il primo ad essere messo in opera.
LE POLEMICHE – Ma l’utilità di un progetto pensato quasi 25 anni fa è sempre più oggetto di critiche. Da un lato l’amministrazione spiega che un collegamento diretto permetterà di ridurre l’inquinamento ma dall’altro in molti, anche tra le fila della maggioranza, hanno criticato l’opportunità di realizzare il costoso intervento. E la strada per arrivare ad aprire il cantiere (che durerà 420 giorni) è ancora lunga.
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