La Variante al Pgt procede, “vola” la prima serata di discussione

La Variante ha al centro l'eliminazione della possibilità di edificare sulle aree a Sud della città, verso Busto. Esaminate nella serata di mercoledì 3 giugno decine di osservazioni: l'opposizione non fa ostruzionismo, solo la Lega accende in qualche momento il dibattito. Si continua questa sera, giovedì 4 giugno

consiglio comunale gallarate 2015

Le lunghe notti del 2011, con Lega Nord e centrosinistra sulle barricate, sono solo un ricordo: per il Pgt del 2015, la strada verso l’adozione definitiva sembra meno accidentata, almeno nella fase del confronto politico. Se infatti rimangono sullo sfondo i ricorsi presentati dai grandi proprietari di terreni sulla Area 336 (ma il Tar non ha imposto sospensive), in consiglio comunale la Variante proposta dal centrosinistra sta andando avanti – per ora – a grandi passi.

Non che manchino differenze sostanziali di valutazione, sia chiaro: per Forza Italia la Variante al Pgt ha punti non condivisibili (a partire dalla scelta di eliminare le edificazioni sull’Area 336), mentre la Lega mantiene perplessità, pur apprezzando in linea generale la riduzione del cemento rispetto al piano del 2011. Non mancano le critiche, appunto, ma l’opposizione è assai meno feroce di quella che 4 anni fa vide uniti Lega e centrosinistra contro il Pgt varato da Massimo Bossi: niente ostruzionismo, ma solo una serie di interventi su alcune osservazioni.

E così, solo nella prima serata delle cinque messe in calendario (per prudenza) sono stati esaminati a tempo record (si fa per dire, si parla comunque di ore) già cinque gruppi di osservazioni. Alcune delle richieste di modifica sono state accolte, per lo più su errori tecnici e formali, ma non sempre: a volte si tratta di scelte di sviluppo e di tutela. Ad esempio è stata respinta la richiesta di inserire nuove “medie strutture di vendita” in via Vespucci, ma è stata accettata la richiesta di un maggior numero di piani (a parità di volumi) per eventuale intervento di altro tipo in zona, subordinata però anche all’uso dello strumento del concorso d’idee per assicurare qualità architettonica.

È stata respinta la richiesta di RFI e di un altro proprietario di parcellizzare l‘intervento sulle aree ferroviarie dismesse e di aumentare gli indici volumetrici, quindi di poter costruire di più: «ambito che è ritenuto strategico», ha ricordato l’assessore Giovanni Pignataro, ma che è già stato suddiviso (rispetto al piano del 2011) in lotti d’intervento più piccoli proprio per far partire più facilmente il recupero (l’Ambito di Trasformazione 8 è oggi formato da At8a, b, c, d). Dal punto di vista politico, le opposizioni hanno scelto per lo più l’astensione, in alcuni casi Donato Lozito (Ncd) ha votato a favore, ad esempio su alcune norme tecniche. La maggioranza ha respinto anche la proposta (una di quelle già avanzate da Ncd nell’autunno 2014) di regole diverse e più flessibili per l’intervento sui “Nuclei di Antica Formazione”, vale a dire i centri storici.

La contrapposizione più forte, nella prima delle serate di discussione sulla Variante, è stata quella sulle osservazioni presentate dalla Lega Nord: il Carroccio chiedeva per esempio  di introdurre il requisito di 10 anni di residenza a Gallarate per poter accedere alle case popolari, rendendo più stringenti i vincoli stabiliti da Regione Lombardia. Richiesta respinta dalla maggioranza perché – ha ribattuto l’assessore Pignataro – «creerebbe una discrasia con  la normativa generale» (di competenza appunto della Regione) e renderebbe «estremamente problematica l’assegnazione a persone in difficoltà abitativa, a partire dagli italiani». Il capogruppo della Lega Paolo Bonicalzi invece ha risposto sollevando il tema delle aree di culto, che secondo la Lega vanno identificate tout court con la moschea: «È un po’ come le due aree di culto inserite nel Pgt: con superficialità mi veniva risposto che non era possibile stralciarle perché garantire il diritto di culto è sancito dalla Costituzione. Poi la Legge Regionale ha dato ragione alla legge regionale. Anche in questo caso succederà così con la nuova Legge che Regione Lombardia sta preparando». Sul tema dei luoghi di culto (che in città riguarderebbe la comunità islamica, ma potrebbe interessare anche le confessioni cristiane, come gli ortodossi), amministrazione e maggioranza hanno invece dovuto allinearsi alla Legge Regionale, che – per quanto impugnata dal governo per incostituzionalità – è oggi in vigore in Lombardia (la richiesta di allinearsi è venuta anche da Bonicalzi della Lega).

È su questo punto che c’è stato il dibattito più acceso. Ma niente a che vedere con le nottate del 2011, appunto. Si prosegue questa sera, giovedì 4 giugno, dalle 19: la previsione è che si arrivi già nella seconda serata al voto finale di adozione della Variante

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 04 Giugno 2015
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.