“Piazza Motta pedonale, un dietrofront che non ci piace”
Summit di maggioranza, la sperimentazione estiva non sarebbe prevista. Andrea Civati (Pd) e Matteo Giampaolo (Ncd) protestano

C’è voglia di zona pedonale a Varese: la vita serale e il tempo libero sono divenuti, in città, argomenti della prossima campagna elettorale. A fine giugno saranno completate le zone pedonali di via Rossini e via Donizetti, mentre pochi giorni fa l’assessore Ghiringhelli ha incontrato alcuni consiglieri di maggioranza che per discutere della pedonalizzazione via Carrobbio e piazza Motta. In realtà, la proposta originaria era bipartisan, ovvero di Piero Galparoli (Forza Italia) ma anche Anche Civati (Pd) e Matteo Giampaolo (Ncd).
Questi ultimi due, hanno scritto oggi una nota congiunta in cui protestano per esser stati esclusi da questa riunione.
«Il comportamento della maggioranza è sorprendente – scrivono – con la pedonalizzazione di Piazza Giovine Italia, via Rossini e via Donizetti si era avviato un percorso condiviso e bipartisan sul tema dell’allargamento dell’area pedonale. Ora, con l’approssimarsi della campagna elettorale, la maggioranza ha deciso di procedere autonomamente – continuano – nonostante ci fossero stati nelle scorse settimane un confronto e un intesa tra i consiglieri comunali per portare avanti la tematica in maniera bipartisan.
Ricordiamo che la zona pedonale di Piazza Giovine Italia si è realizzata proprio grazie ad un lavoro comune e trasversale – chiudono – e perciò questa iniziativa autonoma deve essere valutata negativamente.”
I due consiglieri criticano quindi il metodo ma anche il merito dell’esito dell’incontro: «L’esito dell’incontro è un sostanziale dietrofront rispetto alla possibilità di avviare da subito una sperimentazione con chiusura al traffico serale: ribadiamo la richiesta che si proceda per quest’estate alla sperimentazione. L’allargamento delle zone pedonali contribuisce alla vivibilità della città e per questo bisogna continuare ad investire in tali iniziative, anche facendo scelte coraggiose e senza i continui rinvii che, così come su molte altre tematiche amministrative, sono dettati da veti all’interno della maggioranza».
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