Tino il cestino, arriva il “super eroe” che educa i cittadini
La città ha avviato una campagna contro l'abbandono della spazzatura nei 110 cestini presenti sul territorio. Un'attività rivolta a bambini e adulti
Una simpatica mascotte “Tino il cestino” a forma di cestino stradale stracolmo di rifiuti che grida: “Io non sono una discarica!”. E’ questa la nuova campagna di sensibilizzazione ed educazione lanciata dall’Assessorato all’Ambiente della Città di Castellanza “Per il corretto utilizzo dei cestini stradali”.
Una campagna rivolta a tutti i cittadini con un’attenzione particolare ai bambini, perché certi comportamenti si imparano da piccoli spesso imitando i grandi. Purtroppo, come tutti gli anni, nel periodo estivo aumenta il fenomeno di abbandono dei rifiuti che vengono lasciati nei cestini situati lungo le strade cittadine e in questo periodo è purtroppo diventato “normale” vedere molti dei circa 110 cestini dislocati lungo le strade cittadine e i parchi stracolmi di sacchetti contenenti rifiuti di ogni genere.
L’Assessorato all’Ambiente della Città di Castellanza ha così deciso di intervenire con una campagna di sensibilizzazione ed educazione nei confronti dei cittadini. E’ la mascotte “Tino il cestino” che invita i cittadini a mettere nei cestini stradali solo ed esclusivamente rifiuti prodotti sulle strade e nei parchi come scontrini della spesa, carte di brioches, gelati, cicche e caramelle, biglietti dell’autobus o simili.
Tino il cestino” prosegue poi invitando i cittadini a conferire i rifiuti domestici attraverso il servizio di raccolta porta a porta o alla Piazzola di Raccolta Rifiuti di via Turati. Una campagna raccolta sotto il cappello di “Pulito è più bello”. Oltre ai volantini affissi sui cestini stradali, la campagna di sensibilizzazione prevede la comunicazione attraverso stampa e sui social network, così da raggiungere il maggior numero di persone.
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Lo scorso mese, passando avanti agli oratori, dove era in corso l’oratorio feriale, notavo sacchi di spazzatura con dentro di tutto, plastica, lattine, avanzi di cibo; non è da li che deve partire l’educazione dei cittadini, se non imparano da piccoli, mai lo faranno da grandi.
Penso che le autorità cittadine debbano istruire (e forse educare) gli educatori (se cos’ si possono chiamare) che seguono lo svolgimento degli oratori feriali. Forse allora “Tino il cestino” farà la sua funzione.
Ma quale “Tino il cestino”, incominciate a mazzulare chi abbandona di tutto, chi crea discariche abusive in ogni campo.
Le maniere gentili è forse il caso di lasciare a popoli più civilizzati.