Violino ed elettronica, al Twiggy arriva Montoya

L'appuntamento con il violinista e compositore colombiano è per venerdì 25 settembre. La sera dopo è con Deejay Dave

Musica Generica

Fine settimana al Twiggy con due appuntamenti. Venerdì 25 settembre sarà la volta di Montoya, violinista e compositore colombiano classe 1979. Il giorno dopo, sabato 26 settembre appuntamento con Deejay Dave e la serata Pogodisco. Ingresso gratuito ad entrambe le serate. Il Twiggy è in Via De Cristoforis.

Montoya è la creatura musicale di Jhon William Castaño Montoya, violinista e compositore colombiano classe 1979. Iwa, il disco Montoya presenterà al Twiggy, è l’album che segna l’approdo in White Forest Records. Jhon William Castaño Montoya nasce e cresce a Pereira, una città colombiana a 1700 metri d’altezza e un milione d’abitanti, sita nella parte centrale della Cordigliera delle Ande e circondato da montagne e piantagioni di caffè. È lì che inizia a formarsi musicalmente, suonando in giro per la Colombia con un’orchestra sinfonica in cui suona il violino. Poi, nel 2001, parte per l’Italia quando ancora c’era la lira. “Era un giovedì. Mio padre mi disse ‘parti martedì prossimo’”. Al suo arrivo in Italia, dopo anni di attività concertistica in patria, ha dovuto accantonare per qualche anno il suo violino e svolgere una serie di lavori disparati, come l’imbianchino e l’addetto alle vendite da Blockbuster. “Per diversi anni per me era più importante saper dare la pennellata giusta, applicare il nastro adesivo nella maniera più professionale possibile, piuttosto che suonare”. Svolgendo questi lavori ha avuto modo di conoscere una serie di persone con le quali ha stretto rapporti di amicizia e musicali che gli hanno riaperto le porte del conservatorio. Ora è un musicista del centro di ricerca sulla comunicazione Fabrica, nel trevigiano, e ha ripreso la sua carriera con l’orchestra sinfonica in giro per l’Italia.

In un’Italia che pullula di produttori e compositori di musica elettronica che non sanno trovare un do su di un pianoforte, Montoya sa suonare almeno tre strumenti. La svolta elettronica di Montoya è avvenuta proprio qui, quando un amico gli ha proposto qualcosa che fino ad allora aveva reputato dissacrante: suonare il violino su una base elettronica. Abituato a certi schemi di pensiero accademici da conservatorio, sulle prime sconvolto, ha dovuto cambiare il punto di vista per prendere consapevolezza dei nuovi strumenti d’espressione che gli erano stati proposti. La sua formazione è quindi in principio classica, studia al conservatorio e si esibisce nei teatri italiani con l’orchestra sinfonica, come faceva nel suo paese natale. È un polistrumentista che registra in studio tutto da solo. Il violino è il suo primo strumento, ma studia anche pianoforte e se la cava anche con la chitarra. “L’input di cui dispongo grazie al saper suonare più strumenti è ricco, sono entusiasta di poter comporre melodie in base al colore dello strumento”.

Vivaldi è il suo compositore classico di riferimento, per le progressioni non lavoratissime, a cui contrappone Bach – “le sue composizioni sono come una cattedrale per Gaudì: nulla è lasciato al caso, il dettaglio è fondamentale”. Lavorando da Blockbuster, guarda una marea di film e inizia ad apprezzare così gli autori delle colonne sonore, come Gustavo Santa Olalla, noto anche per aver lavorato col regista Iñarritu. In Rainbows è il suo album preferito dei Radiohead, band che apprezza per la loro capacità di rinnovarsi e avere l’audacia di non restare immobile in uno stile musicale. Così come apprezza i Pink Floyd e il loro Dark Side of The Moon, album creato seguendo i loro gusti e non quelli del pubblico e che si è poi rivelato uno dei loro più grandi successi. Non disdegna neppure la musica popolare del suo paese, che fa parte del bagaglio culturale da cui attinge: Totó la Momposina, La Sonora Dinamita e Bomba Estéreo.

La musica e le suggestioni visive tratte dall’immaginario di Iwa, divengono tutt’uno anche con i titoli che Montoya ha deciso di dare alle sue canzoni, ricavati dalle lingue parlate dalle popolazioni indigene della Colombia, come i Muisca e gli Emberà. Così Antumià è lo spirito che abita nella profonda selva, e lo spirito degli animali selvaggi che sono reincarnazioni di anime umane; i Jai sono gli sciamani che imparano dei maestri tutto ciò che riguarda la salute, la naturalezza, le regole della vita; Quincha vuol dire colibrì in lingua Chibcha e simboleggia la giovinezza e il rinnovamento, “l’unica creatura capace di fermarsi mentre vola a una velocità spaventosa, può così fluttuare, avanzare e retrocedere, scendere e salire”.
Fonte: Red Bull

Deejay Dave invece, è un agitatore notturno borderline, blogger, giornalista musicale, performer per vocazione e modello per caso, dj per congiuntura economica e sound designer per pigrizia. Mette i dischi alla Vogue Fashion Night Out per Vivienne Westwood ma non vuol saperne di restare vestito se il party schizza ormoni e sudore. Slamdancer professionista, headbanger per definizione, ha giustappunto creato la rinomata one night del giovedì milanese: Razzputin. Rock and roll, electro funk, indie rock, disco punk, trash it, new wave, synth pop, booty surf e tutto quello che ti piace dritto in faccia.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

Raccontare il territorio è la nostra missione. Lo facciamo con serietà e attenzione verso i lettori. Aiutaci a far crescere il nostro progetto.

Pubblicato il 21 Settembre 2015
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.