Oldani, la gioia e la proposta: “La Tre Valli è aperta a tutta la città”
Il presidente della "Binda" si gode il successo di Nibali, sogna il World Tour e porge la mano a chi critica: «Lavoriamo insieme per il bene di Varese»

A sette anni dalla storica azione “mundial” di Alessandro Ballan, che diede al veneto e all’Italia la maglia iridata, sono arrivati un altro scatto e un’altra impresa sulle strade di Varese. Questa volta alla Tre Valli, è toccato a Vincenzo Nibali regalare una grande emozione agli sportivi della nostra città e ai tanti che hanno seguito la corsa in tv o via internet (a proposito, la diretta di VareseNews è stata letteralmente presa d’assalto per tutto il giorno: grazie).
Vedere vincere il campione d’Italia in via Sacco, il corridore capace di mettere nel palmarés la Tripla Corona (la vittoria in carriera di Tour, Giro e Vuelta), ha consacrato il successo di questa edizione della Tre Valli, anticipata da diverse (troppe) polemiche per la chiusura di alcune strade e alcune scuole cittadine, per altro comunicata con giorni di anticipo. Proteste in parte legittime e da gestire, ma che non devono oscurare l’evento sportivo né l’impatto di una grande corsa sull’intero territorio.
E la vittoria di Nibali è stata un toccasana anche per Renzo Oldani, il patròn della Società Ciclistica Alfredo Binda, che ha rischiato in proprio scegliendo Busto (per la partenza) e Varese come sedi di gara ma alla fine ha avuto ragione: corsa bellissima, massima esposizione televisiva, altissimo gradimento della gente che ha davvero affollato l’area di partenza e larghi tratti del circuito cittadino oltre che la zona di arrivo.
«Il consuntivo non può che essere positivo» sottolinea Oldani il giorno dopo, a bocce ferme e con – finalmente – qualche ora di riposo all’attivo. «Certo, quando arrivano anche certi risultati tutto diventa più bello, e in questo senso la vittoria di Nibali è stata un grande regalo alla Tre Valli. Però mi piace ricordare che la “Binda” organizza la corsa sempre allo stesso modo, con la medesima professionalità e dando importanza a tutti gli aspetti; poi sta ai corridori decidere il risultato. Per qualche anno a meritarsi il successo sono stati nomi meno famosi, stavolta è arrivato il massimo».
Oldani sa bene che la Tre Valli in centro ha creato qualche malumore, e per questo si rivolge alla città intera per stringere di nuovo rapporti con tutti, amici e critici. «Questa corsa ciclistica non è un patrimonio solo della “Binda” o tantomeno mio, che sono il presidente della società. Io penso che la Tre Valli sia di tutta la città e dell’intero Varesotto; noi mettiamo a disposizione di tutti questo mezzo e vorremmo che chiunque abbia proposte intelligenti o prodotti da promuovere approfittino di questo traino. Ogni anno vorremmo dare più spettacolo e meno disagi: iniziamo fin d’ora a dire che la Tre Valli 2016 sarà di martedì, il 27 settembre. Da qui ad allora siamo aperti a un dialogo con tutti, per ridurre i problemi e aumentare le opportunità».

Un esempio è quello della Fondazione Piatti: «Ci siamo trovati per aiutare il lancio della Nuova Brunella, è stato un grande guadagno per tutti, in molti sensi. Chiedeteci collaborazione, noi ci siamo, a patto di non dirci che dovremmo far correre la Tre Valli sulla pista ciclabile. Quello proprio non si può sentire».
Il grande sogno sarebbe quello di fare entrare la gara nel circuito del World Tour, quello delle gare di primissimo piano di cui, in Italia, fanno parte – tra le gare in linea – solo le due sole “classiche monumento”: la Milano-Sanremo e il Giro di Lombardia. «La “Binda” e la Tre Valli hanno tutto per essere ammessi a quel livello, tranne una cosa: il budget che per noi in questo momento è proibitivo. La speranza è sempre quella di veder arrivare uno o più sponsor munifici che ci consentano di salire l’ultimo gradino: vorrebbe dire avere al via molti più campioni, generare un giro d’affari maggiore e forse anche collocare nel fine settimana la corsa».
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