Parcheggi a pagamento in ospedale: la protesta non si placa

Anche Confconsumatori scende in campo al fianco di dipendenti e utenti contro l'ingresso a pagamento al Circolo. Un utente protesta: "pass gratuiti solo se vado in oncologia ma non in altri reparti"

Il parcheggio a pagamento in ospedale crea il caos

 

Contro i parcheggi a pagamento all’interno del perimetro ospedaliero interviene anche Confconsumatori varese. In una nota, l’associazione di tutela dei consumatori “pur non attribuendo colpe alcune agli interessati, nell’ottica di tutela dei doveri di solidarietà” manifesta la propria vicinanza agli utenti del parcheggio posto all’interno del Circolo. « L’utilizzo dello stesso parcheggio interno costituisce un pesante fardello mensile posto che, sulla base di svariate segnalazioni, risulta che i dipendenti dell’Azienda ospedaliera, devono pagare un obolo mensile di euro 7.50 a carico di dipendenti diversamente abili e di 15 a carico degli altri dipendenti ostedalieri. La stessa associazione auspica che l’Azienda ospedaliera possa venire incontro alle necessità, già peraltro pubblicate sulla stampa locale, dei soggetti interessati in un contesto economico ormai precario».

L’intervento di Confconsumatori interviene in un momento in cui l’azienda sta studiando i correttivi da apportare a quella che è partita come sperimentazione per due mesi. Di fatto, però, la sperimentazione riguarda gli utenti esterni dato che, per i dipendenti, il pagamento di 15 euro mensile era in vigore già da alcuni anni e che  la decisione aziendale sia legata anche alla disparità di trattamento tra dipendenti che pagavano e dipendenti che pur non pagando parcheggiavano lo stesso all’interno.

La direzione aziendale sta cercando soluzione alternative soprattutto per venire incontro alle rimostranze dei disabili. Si stanno valutando diverse opzioni anche per migliorare l’uscita dall’ospedale spesso congestionata per la presenza di una sola cassa.

Tra le rimostranze, in redazione è arrivata la segnalazione di un paziente anziano oncologico a cui viene consegnato dal reparto un biglietto per l’uscita gratuita dopo la visita: « Il trattamento di favore legato alla condizione di mio padre – spiega il lettore – è però limitato al reparto di oncologia. Se entra per qualsiasi altro motivo, viene trattato come un cittadino in grado di muoversi senza difficoltà. Mi chiedo la ragione di tale disparità: o mio padre è malato e ha diritto a entrare gratis o non ha diritto mai». 

I singoli reparti hanno discrezionalità nel consegnare pass ( valevoli per un determinato periodo di tempo e per qualsiasi ingresso) e biglietti gratuiti (limitati alla visita ) ai pazienti. Si tratta di valutazioni che l’azienda ha affidato al personale sanitario.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Ottobre 2015
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