Piovani: “Stiamo perdendo la preziosità dell’immagine”

Il compositore premio Oscar è intervenuto per una lezione alla Liuc di Castellanza sul rapporto tra arte e tecnologia

«Il cinema, ma anche la società in generale, sta perdendo la preziosità dell’immagine. Quella su cui si è fondata la gran parte del cinema». Non usa mezzi termini Nicola Piovani, compositore premiato con l’Oscar per le musiche de “La vita è Bella” di Benigni e che ha collaborato con tutti i più grandi registi del cinema, da Federico Fellini in poi. Piovani è intervenuto all’incontro organizzato alla Università Liuc di Castellanza, per affrontare il tema “Arti, cultura e tecnologia“, attraverso gli occhi di chi il cinema, come lui, lo vive da decenni.

Galleria fotografica

Incontro con Nicola Piovani 4 di 8

L’incontro ha preceduto il concerto in programma proprio venerdì sera all’Università con il compositore protagonista, a ingresso gratuito. Inoltre, la chiacchierata con gli studenti è stato il primo di un ciclo di incontri organizzati coordinati da Claudio Ricordi, giornalista radiofonico: «Vedremo la tecnologia come progresso fine a se stesso ma che condiziona la cultura. Tre incontri: su cinema, sulla musica e la radio, e l’ultimo dedicato ad  altre parti del lavoro artistico e culturale». Sono intervenuti anche Aberto Morelli, docente della scuola Civica scuola di Musica Claudio Abbado, e Massimo Mariani, coordinatore dell’Istituto di ricerca Musicale.

Piovani, con la sua esperienza iniziata ancora quando le colonne sonore si registravano in audio mono, ha affrontato il rapporto tra tecnologia e arte. «Il cinema è un linguaggio di una potenza enorme – ha spiegato il compositore -. È rappresentazione verosimile: lo spettatore deve credere di stare ad assistere di qualcosa che accade realmente. Eppure l’elemento meno realistico nel cinema è la musica: in un western se entra in campo un elicottero gli spettatori ti insultano subito, ma sulla musica nessuno dice nulla, non ci si chiede nemmeno da dove arrivi. Viene accettata e aumenta l’empatia dello spettatore».

L’autore, dopo aver percorso alcuni propri ricordi sulla realizzazione di molti film, ha però affrontato il delicato tema della tecnologia, non senza un pizzico di nostalgia: «Il cinematografo credo che sia un rituale in via di estinzione: se vedo i numeri, mi rendo conto che se togliessimo i film per bambini, rimane davvero poco. L’immagine non è più preziosa: lo scarto tra come vedo un film comodamente a casa e in un cinema pubblico, ormai è davvero minimo. Quindi si vedono anche più film di prima, ma in un altro modo, senza alcuna collettività che crea confronto e che costringe a vedere un film fino alla fine. La struttura di un’opera d’arte è come un corpo umano, non è suddiviso. Se lo fruisco a casa in maniera distratta e frammentaria, non è la stessa cosa. E questa distrazione la dobbiamo alla tecnologia, per la quale c’è poca educazione a utilizzare bene i nuovi strumenti».

«La tecnologia supera i contenuti – ha spiegato Piovani -, questo è uno dei drammi, delle difficoltà linguistiche di oggi. Si va al contrario: prima abbiamo lo strumento e poi pensiamo cosa farci. Dovrebbe essere il contrario: creare lo strumento che ci necessita per poi poterlo usare per comunicare». 

Non sono poi mancate le domande dal pubblico, in particolare il suo rapporto con gli altri compositori e artisti: «Abbiamo avuto una scuola di musica da film di una creatività scioccante – ha risposto -. Oltre a Cicognini, abbiamo avuto grandi nomi, come Morricone che scrive nel presente, ancora oggi, che ha appena finito di scrivere la musica per il nuovo film di Tarantino. Mentre con Vincenzo Cerami c’è stato un lavoro totale, Nino Rota, invece, è stato per me il faro che mi ha fatto capire che questo lavoro può avere una dignità altissima. Sul presente torniamo al discorso della tecnologia, si deve far fronte a un problema evidente: la tecnologia dà una facilità di accesso che minimizza l’impegno artistico. Nel mercato italiano, purtroppo, si mischiano così grandi talenti con tantissimi dilettanti».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

Raccontiamo storie. Lo facciamo con passione, ascoltando le persone e le loro necessità. Cerchiamo sempre un confronto per poter crescere. Per farlo insieme a noi, abbonati a VareseNews. 

Pubblicato il 30 Ottobre 2015
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Incontro con Nicola Piovani 4 di 8

Video

Piovani: “Stiamo perdendo la preziosità dell’immagine” 1 di 1

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.