Voglio mostrarvi l’Islam e la sua pace

A Paris ci sono migliaia di senegalesi, a Dakar ci sono migliaia di francesi. In Africa ci sono migliaia di occidentali che lavorano e hanno famiglia, in Francia ci sono 6 milioni di musulmani che partecipano allo sviluppo dell’europa e della Francia.
Oggi è una bella giornata di sole qui a Yoff. Tira vento e i ragazzi tornano dalla scuola. Si sentono le onde dell’oceano a meno di 500 metri. Sono straordinari. Bellissimi e giovanissimi i ragazzi senegalesi. L’Africa è il continente del futuro poichè oltre la metà del suo miliardo di abitanti ha meno di 20 anni. Sulla strada ci siamo salutati con un affettuoso “Assamuhaley Koum” con i vicini di casa come sempre. Ieri eravamo in Moschea, tranquilli e in raccolta. La strada e la Moschea piena.

Oggi è sabato, ma l’aria non è la solita. Si sentono forti i belati dei montoni perchè la gente parla piano, non ci sono bambini sulla strada come di solito, forse le mamme sentono che è un giorno particolare e non li lasciano uscire. Qui i bambini anche di 3 anni, giocano in strada, siamo sulla sabbia. Le porte sono aperte. Non c’è paura. Non si conosce la paura. Ma le porte continuano a restare aperte, si sentono le tv accese, collegate sui canali francesi in edizione straordinaria. Ci si guarda negli occhi e si muove un pò la testa.

Verrebbe voglia di mostrare al mondo che questo è l’Islam e la sua pace, ma non ci sono giornalisti. Non vengono mai dove c’è pace da mostrare. E cosi la gente conosce solo il terrore. Le tv fanno soldi col terrore e mostrano solo quello.  Colpire la popolazione civile, come dice Gino Strada, è un gesto disumano e vigliaco. Ma lo è sempre, sia se lo facciano i terroristi e chi li paga, sia se lo facciano gli stati con i loro bombardamenti e i loro aerei, ormai da troppo tempo e senza nemmeno sapere che fine faranno le loro bombe.

Qui in africa la vita è difficile, difficile ogni giorno. Le ricchezze enormi di questo continente finiscono tutte in occidente senza essere pagate per il giusto prezzo. Dal petrolio ai diamanti, dall’uranio al ferro. Ricchezze enormi che lasciano il continente, mentre per centinaia di milioni di africani diventa un problema trovare pochi euro per curarsi dalla malaria e dalle malattie.
E finiscono in occidente le energie migliori. Ragazzi e ragazze alla ricerca di un futuro, portanto in occidente una ventata di freschezza e di forza.

Con un fucile di un terrorista, si comprerebbero i quaderni di un’intera scuola. Con una bomba, che ogni giorno, i francesi o gli americani o altri sganciano in tante parti del mondo si potrebbero costruire decine di ospedali, e creare lavoro e futuro.
Saranno giorni di tristezza e di pena per le famiglie delle vittime, ma l’ipocrisia dei governanti occidentali, che sono la vera causa del terrorismo che viene dalla Siria, dalla Libia, dall’Iraq e dall’Africa, diventa sempre più insopportabile.
Tra un po sarà natale e in occidente pochi ricorderano bombe e tragedie a parte le vittime. Le vetrine saranno piene di colori e di regali. Chi oggi si indigna, tra un mese avrà il suo bel panettone da dividere. L’Africa e le sue masse di giovani senza lavoro, non avranno nemmeno l’euro per curarsi dallla malaria. La francese Areva avrà aumentato i suoi, già colossali profitti con l’uranio prelavato in Tchad.

Come diceva Malcom X, un grande musulmano, se non state attenti i media vi faranno odiare gli sfruttati e amare gli sfruttatori.
Più tardi andrò all’ambasciata francese di Dakar a firmare il registro delle condoglianze.