Ferrero è un esempio, Wayns un disastro
Il coraggio dell'italiano è la nota più bella della serata dell'Openjobmetis. Bravi Kuksiks e Kangur, Faye dimenticato in panca. Wright e soprattutto Wayns invece falliscono il match

DAVIES 5,5 – Tabellino da sufficienza piena, ma non ci sentiamo di spendere un 6 per il lungo che sonnecchia per metà partita abbondante prima di accendersi. Incredibile come passi dal nulla assoluto a una presenza importante e a tratti decisiva. Una volta lanciato regala sprazzi pesantissimi (stoppata a Boatright compresa), ma appunto, se Varese deve risalire da un baratro buona parte della colpa è sua.
FAYE 6,5 – Tiene Varese in scia agli ospiti per i primi 20′ di partita, scoccando tiri precisi da lontano pur peccando nella lotta a rimbalzo dove di solito eccelle. Poi, dopo l’intervallo, Moretti lo imbullona alla panchina come uno juniores qualunque (4′ nel terzo periodo, poi basta).
WAYNS 4 (IL PEGGIORE) – Di questo passo rischia di aggiungersi alla collezione di giocatori da dimenticare, quelli che puntualmente ti tornano in mente quando devi fare un paragone a livello “sciagura” (tipo Tierre Brown). Incredibile quel che gli accade nel terzo periodo: prima segna un gran bel canestro, poi butta alle ortiche tre possessi consecutivi in maniera ignobile.
VARANAUSKAS 4,5 – Serata difficile anche per il play lituano, che di fatto azzecca un’entrata (bella) e sbaglia tutto il resto. Quattro palle perse in13′ in attacco, presto vittima di Boatright in difesa.
WRIGHT 5 – Quattro assist, un certo coraggio nel gestire la squadra, anche un po’ di sfortuna in un paio di occasioni. Ma non può bastare, visto che lo score dice 2/12 al tiro, e la partita dice che quell’ultima azione – viziata da un contatto, ma il fallo non è così evidente – doveva essere gestita meglio. Non vede Kuksiks libero in angolo, tira male con 9” da giocare e 5” a disposizione di Varese.
CAMPANI 4,5 – Sette minuti di nulla, in cui viene regolarmente intrappolato dal pick’n’roll tra Boatright e il suo lungo: Luca esce in ritardo perenne sul cambio difensivo, e la rara volta che lo azzecca subisce l’assist al suo pari ruolo.
KANGUR 7 – Veniamo al terzetto migliore (resta un asterisco su Faye, per via del suo utilizzo). Il dato finale dice che con Kangur sul parquet Varese domina il match (+16 di plus-minus) perché in difesa sa sempre cosa fare e in attacco si prende tutte le responsabilità del caso: 13 punti, 4/5 dal campo, 4/4 ai liberi, 6 rimbalzi. Gli tocca anche provare a fermare lo slalom finale di Boatright, ma non riesce nell’impresa.
FERRERO 8 (IL MIGLIORE) – Se stiamo parlando di una gara decisa all’ultimo secondo, dobbiamo ringraziare Giancarlo Ferrero. Partito in questa stagione come – più o meno – terz’ultima ruota del carro, è l’uomo che da solo ribalta la partita nel cuore dell’ultimo periodo. Peccato per i tre liberi falliti; per tutto il resto è da applausi sinceri, e tra l’altro è il solo a mettere per qualche minuto la museruola a Boatright.
KUKSIKS 6,5 – Discorso molto simile a quello fatto per Kangur. Prova meno completa dell’estone, ma ugualmente utile perché ritrova precisione da fuori e dà equilibrio alla squadra, soprattutto in difesa, nonostante una mobilità davvero ridotta che lo sfavorisce a rimbalzo. Aveva già teso l’arco per chiudere la partita a 9” dalla fine, ma Wright non lo ha visto, solo nell’angolo.
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