Il Consiglio comunale approva il piano “lacrime e sangue”

Si tratta del piano per ripianare il debito maturato nel 2009 con l’ex gestore della rete gas. Sarà finanziato con la rinegoziazione dei mutui, l'eliminazione della no tax area e tagli alla spesa.

Consiglio comunale Sumirago

Alla fine il piano di rientro “lacrime e sangue” è stato approvato dal Consiglio comunale alla quasi unanimità, con la sola astensione del consigliere civico d’opposizione Alfredo Bottazzi. Si tratta del piano per ripianare il debito maturato nel 2009 con l’ex gestore della rete gas “2i rete Gas” che l’Amministrazione presenterà alla Corte dei conti e che, se accettato, scongiurerà il commissariamento del Comune di Sumirago.

L’approvazione è arrivata dopo una appassionata discussione aperta anche alla cittadinanza in cui tecnici e consulenti insieme al sindaco Croci hanno spiegato il calvario che dal marzo del 2012 ha condotto fino a questa situazione.

Una fase passata a gestire la vicenda cercando di fare il possibile per bloccarla, poi ritardarla e infine trovare il modo per pagare con il minor effetto collaterale possibile. Una fase che ha ancora uno spiraglio di speranza aperto in vista dell’ultimo passaggio in Corte d’appello a Milano il 12 luglio 2016, ultimo e cruciale capitolo del complicato percorso di ricorsi e contro ricorsi avviato dal Comune.

«La fase che si aprirà dopo – ha spiegato il sindaco Croci – vedrà anche un cambio di passo, che farà luce anche sulle responsabilità di come e chi ci ha portati fino a questo punto».

La contingenza, però, adesso si farà molto dura per il paese. Il piano di rientro decennale prevede il rientro da parte del Comune di 2 milioni e 400mila euro, con rate fissate per i primi due anni in 210mila euro e di 250mila per i successivi 8 anni.

Per adempiere a questo sforzo la Giunta Croci ha previsto di muoversi principalmente su tre piani: la rinegoziazione dei mutui, l’aumento della tassazione e il taglio delle spese.

Fortunatamente quasi due terzi dell’intero debito saranno finanziati attraverso il risparmio ottenuto dalla rinegoziazione dei mutui, calcolati in circa 124mila euro annui. Altri risparmi che finiranno nel piano di rientro si realizzeranno a partire dal 2018 con l’estinzione di alcuni mutui in essere. È evidente che queste soluzioni, se da un lato non influiranno sulle tasche dei cittadini, determineranno una mancata disponbilità di risorse per nuovi investimenti.

Per quanto riguarda la tassazione, visti i livelli massimi già raggiunti dall’addizionale Irpef, l’unica leva disponibile è eliminare la no tax area che a Sumirago vigeva sotto i 15mila euro di dichiarazione. Questa esenzione sarà rimossa e il Comune calcola che porterà nelle casse circa 50mila euro. Questo provvedimento, sempre dai calcoli esposti in Consiglio comunale, dovrebbe pesare per una media di circa 30 euro all’anno su tutti i 1600 cittadini oggi esentati.

Infine, c’è il capitolo del taglio delle spese. Un primo provvedimento in tal senso è stato preso dalla razionalizzazione del servizio di pulizia comunale che, con l’affidamento a dei lavoratori socialmente utili, porterò ad un risparmio di 30mila euro. Già esecutivo è, inoltre, il taglio autoimposto dalla Giunta comunale sui propri stipendi e la rinuncia di un canone di locazione per un magazzino comunale di circa 6mila euro.

Fin qui quello che prevede il piano di rientro. La prossima partita che si aprirà sarà evidentemente quella di far quadrare i conti del bilancio comunale per il quale c’è ancora l’incognita dei trasferimenti statali. In quell’occasione le conseguenze del maxi debito del gas potrebbero avere ripercussioni anche su altri capitoli di spesa, dalle associazioni alla cultura.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Febbraio 2016
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