Nascono gli Amici della Biblioteca

Obbiettivo: valorizzare la biblioteca, anche ampliando orari e servizi attraverso il contributo di volontari

Amici della Biblioteca Samarate

Valorizzare la biblioteca, aprirla con orari più ampi, raggiungere anche chi non ha accesso diretto. Nasce intorno a questo obbiettivo l’associazione Amici della Biblioteca a Samarate.

“L’idea è partita lo scorso anno, abbiamo fatto un primo incontro pubblico a dicembre” racconta Alfonso Pelizzaro, promotore insieme a Mari Angela Vinci, Tiziani Francesco, Luigino Portalupi, Pierina Primerano, Nadia Elli. “Vogliamo dare un segnale forte mandando al Comune indicando due punti particolari che ci interessano. Il primo è la consegna dei libri agli anziani a domicilio, per raggiungere chi non ha accesso a Internet e ha difficoltà motorie. La seconda idea è ampliare gli orari: vista la difficoltà di orari per alcuni, in particolare per chi lavora, proporremo l’apertura al sabato mattina, per tre ore. Per chi lavora, ma non solo”.

“Prendiamo atto – aggiunge Luigino Portalupi- delle difficoltà economiche generali in cui sj muovono i servizi comunali, prendiamo spunto dalla possibilità di accordi in convenzione tra ente locale e associazioni”. Una prassi ben avviata a Samarate, ad esempio nel settore sportivo e scolastico, ormai in funzione da anni.

Ad animare l’associazione sono prima di tutto i futuri volontari, ma c’è l’intenzione di far diventare soci (con quota simbolica) gli utenti della biblioteca. “Abbiamo interesse a fare della biblioteca luogo vivace della cultura, quindi vogliamo lavorare in collaborazione con tutte le realtà coinvolte”, come ad esempio l’initiative della Cattedra del Dubbio, momento d’incontro tra laici e credenti che sta riscuotendo un certo interesse. “La biblioteca è crocevia culturale, dove le diverse espressioni culturali trovano sintesi” conclude Francesco Tiziani.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 04 Febbraio 2016
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